Corriere della Sera (Milano)

Corso in inglese per la triennale

Alessandra Mele, 39 anni, organizza ritiri per aspiranti autori La caccia all’idea giusta, lo sport, i tutor, i panorami mozzafiato aiutano il gruppo a superare il blocco della pagina bianca «Un mix che favorisce la creatività: lo fanno anche i francesi»

- di Federica Cavadini

La Statale presenta il suo primo corso di laurea triennale in inglese. L’università ha lanciato il programma Internatio­nal Politcs Law and Economics. E ha presentato l’offerta di corsi, servizi e borse di studio ai seimila studenti che ieri hanno partecipat­o all’open day dell’ateneo.

Ognuno arriva con il suo progetto nel taschino. C’è quello che ha solo una bella idea e vuole imparare le regole del gioco dell’industria editoriale per confeziona­rla. Oppure quello cha ha concepito racconti, ma vorrebbe partorire un romanzo. O chi ha bisogno di sbloccarsi per svoltare con la prima pagina. Esiste una sorta di talent pensato per aspiranti scrittori. Voglio andare a scrivere in campagna.

Non proprio una scuola di scrittura, diciamo una residenza letteraria. Per una decina di autori al massimo, in una settimana all inclusive in un posto immerso nella natura. Seguiti da tutor, editori, agenti. «È un’idea che avevo in testa da tempo. Per realizzarl­a ho fatto tutto da sola, tramite Facebook. Ho portato a casa il risultato con un terzo del budget preventiva­to. Vuole dire che c’era un vuoto da colmare», racconta Alessandra Mele, 39 anni, milanese, una laurea in Storia contempora­nea

e un passato ben radicato nel mondo dell’editoria, soprattutt­o in Rizzoli. Così ha ideato e costruito il suo book@ writing retreat.

All’estero invece il format funziona bene. Se scrivi «writing retreat» su Google escono solo pagine in inglese. «Perché nei Paesi anglosasso­ni, ma anche in Francia, hanno una propension­e letteraria. Molti però scelgono l’Italia come location: la cornice è perfetta. Partecipan­o anche scrittori affermati. In quel caso non pagano di tasca loro, vengono invitati. Finanziati con borse di studio o fondi ad hoc. Una cosa a cui voglio arrivare anch’io prima o poi. Da loro è una tappa di un percorso di crescita che devi fare se vuoi diventare grande».

In Italia è diverso. Si legge poco, ma si scrive molto più di quello che sembra. Però nessuno aveva pensato a confeziona­re un format per condivider­e una metodologi­a creativa. Un laboratori­o continuo. Un autore importante le regole del gioco le ha già imparate, magari propria sulla propria pelle. Si lavora tutto il giorno, si va in bici, poi si mangia e si beve. Sessioni collettive o individual­i, tutto molto interattiv­o per stare al passo dei tempi.

La location del primo raduno due mesi fa è stato l’Ostello Bello di Bevagna, in Umbria. «Era il posto adatto per mettere alla prova il mio progetto. Dando la possibilit­à di ritagliars­i lo spazio fisico e mentale adatto allo sviluppo della propria creatività», continua Alessandra. Paesaggio da cartolina, oltre che oasi enogastron­omica. Tutto il borgo a disposizio­ne dei futuri scrittori. Il bis sarà a fine agosto. Ma in futuro c’è l’ambizione di continuare col giro d’Italia, magari ripartendo dalla Sicilia. Al primo giro hanno partecipat­o nove persone. Millennial, ma anche cinquanten­ni. «Tutti hanno portato narrativa e hanno parlato di sogni. Del bisogno di reinventar­si una vita diversa. Questa è la strada». Diverse provenienz­e geografich­e e personalit­à. Leo fa il barista, Ottavia l’architetto, Raffaele il giudice. Rosy e Nicoletta sono professore­sse in cerca d’autore. La prima voleva confrontar­si con il respiro ampio del romanzo uscendo dalle sicurezze del racconto. La seconda aveva bisogno di superare il blocco che l’aveva inchiodata a due terzi della sua storia.

Sei anni fa, Alessandra ha fondato l’agenzia letteraria che porta avanti: «Mi piace pensare che questo progetto possa trasformar­si in modo naturale in una scuderia. Facendo scouting e lavorando per il loro futuro. Gli esordienti hanno bisogno di sostegno. Vorrei costruire un nuovo rapporto con chi scrive, più intimo e condiviso». Quella del ritiro, più o meno spirituale, è una pratica tipica di ogni arte. Le case discografi­che organizzan­o sempre più spesso camp per i loro autori. C’è però una differenza: la scrittura è un’arte individual­e. «Ma condivider­e lo spazio, stimola la creatività. È l’esperienza che aiuta».

Vivere a contatto con persone che vogliono costruirsi lo stesso percorso. Mal che ti vada hai fatto una vacanza. E hai una storia in più da raccontare. Oppure da scrivere.

Il lancio

È un’idea che avevo in testa da tempo. Per realizzarl­a ho fatto tutto da sola, con Facebook Ho portato a casa il risultato con un terzo del budget preventiva­to

Il viaggio

La location del primo raduno è stato un ostello in Umbria. Era il posto adatto per mettere alla prova il progetto Ora voglio proseguire

 ?? (foto Cozzoli) ?? Tra i libri Alessandra Mele, 39 anni, milanese, ha lanciato da qualche mese i i raduni per aspiranti autori. Laureata in Storia Contempora­ne a alla Statale ha un passato nel mondo dell’editoria, soprattutt­o in Rizzoli. A marzo, in un ostello diffuso di Bevagna, nel cuore dell’Umbria, ha organizzat­o il primo «book@ writing retreat». Il secondo raduno è in programma dal 24 al 31 agosto
(foto Cozzoli) Tra i libri Alessandra Mele, 39 anni, milanese, ha lanciato da qualche mese i i raduni per aspiranti autori. Laureata in Storia Contempora­ne a alla Statale ha un passato nel mondo dell’editoria, soprattutt­o in Rizzoli. A marzo, in un ostello diffuso di Bevagna, nel cuore dell’Umbria, ha organizzat­o il primo «book@ writing retreat». Il secondo raduno è in programma dal 24 al 31 agosto
 ??  ?? Oasi Un autore durante il primo ritiro
Oasi Un autore durante il primo ritiro

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy