Lite in cortile, accoltella l’ex della compagna
Cusano Milanino, l’incursione causata dalla gelosia. Poi la lotta e la coltellata
L’ assassino è un tassista. La vittima un balordo. Il primo è l’attuale compagno della donna che già era stata legata al secondo. Ieri i due si sono affrontati nella casa di lei, a Cusano Milanino. Joseph Alessio (nella foto) è morto accoltellato. In cella Paolo Minolfi, 37 anni.
I due uomini si affrontano alle 10.30 di ieri, all’ingresso della villa padronale di viale Luigi Buffoli, la strada più signorile di Cusano Milanino. Uno, accecato dalla gelosia, ha appena scavalcato il cancello che delimita la proprietà del civico 3. L’altro lo aspetta sui gradini che portano all’ingresso; in mano stringe un coltello: forse lo porta solo per intimidire il rivale, forse è deciso a fare sul serio. Il violento scontro corpo a corpo, dopo che i due rotolano avvinghiati cadendo per le scale, termina quando l’uomo armato infila la lama nel fianco sinistro di Joseph Alessio, detto «Peppe», 42 anni e vari precedenti penali. È il suo rivale a portarlo agonizzante in strada, dove si accascia, riverso sul marciapiede, in un’ampia pozza di sangue che neanche la pioggia riuscirà a cancellare. Verrà dichiarato morto in ospedale.
Circa sette ore dopo, i carabinieri formalizzano il fermo di Paolo Minolfi, 37 anni, tassista di Paderno Dugnano, incensurato, condotto al carcere di via Sanquirico, a Monza, con l’accusa di omicidio volontario. Minolfi, da non più di una decina di giorni, si era legato sentimentalmente con la 42enne Sara Barbieri, proprietaria della residenza in cui si è verificato il delitto, nonché figlia di un imprenditore di Cusano Milanino molto apprezzato e recentemente scomparso. La donna, in precedenza, aveva avuto una relazione anche con la vittima, terminata da qualche mese. Gli investigatori, coordinati dal sostituto procuratore Emma Gambardella, non hanno ancora completato gli accertamenti, ma sembra che il motivo che ha portato Alessio vero la casa della ex sia stato proprio l’incapacità di accettare la nuova relazione della 42enne, madre di una bimba avuta da una precedente storia. Già dalla sera prima, riferiscono fonti investigative, Alessio avrebbe mandato alcuni messaggi alla donna.
Viale Buffoli è una strada attraversata da un ampio spartitraffico alberato. Su entrambi i lati, è un susseguirsi di ville di pregio, protette da alte siepi. Davanti a una di queste, c’è un uomo che dà in escandescenze, visibilmente alterato, che urla in mezzo alla strada. Si tratta di Alessio, cusanese con precedenti per reati contro il patrimonio e contro la persona. Si «scatena» — è l’ipotesi più accreditata — quando vede il taxi del nuovo compagno della donna, parcheggiato nella villa. A quel punto, Alessio avrebbe scavalcato il cancello, avviandosi minacciosamente verso la porta principale. Minolfi si sarebbe presentato sulla soglia, ma solo dopo aver preso un coltello da cucina dentro casa. Sara Barbieri, invece, sarebbe rimasta all’interno. Dopo la colluttazione, il tassista sarebbe rientrato, urlando alla donna di chiamare un’ambulanza. I soccorsi prestati nell’immediatezza ad Alessio non saranno sufficienti ad evitare il decesso, decretato dai medici del Niguarda. In pochi minuti arrivano le pattuglie dei carabinieri della Compagnia di Sesto San Giovanni, che prelevano Minolfi, il quale pare avesse diversi lividi sulla mano e sul corpo, e lo conducono in caserma. L’assassino, formalmente, davanti al magistrato brianzolo, ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere. Il suo legale, l’avvocato Massimiliano Lanci, non si è sbilanciato su eventuali strategie processuali. Una via possibile, in attesa di ricostruire la dinamica dello scontro, potrebbe essere quella di puntare alla legittima difesa. Pesa, però, sull’indagato, la circostanza del coltello, portato prima della lite. L’arma è stata ritrovata nella lavastoviglie di casa.