Non soltanto musica italiana
Il concertone in piazza Duomo Sul palco da Mengoni a Ligabue e Sting
«Saremo molto rispettosi del nostro ruolo di presentatori, ma faremo qualche siparietto sul clima elettorale, visto che qualche giorno prima di questo grande evento si è presentato sullo stesso palco il Ministro dell’Interno, anche se per lui non c’era la folla che ci sarà domani». Non esclude sorprese Paolo Kessisoglu, con il sodale Luca Bizzarri alla guida domani sera del concerto organizzato da Radio Italia, l’emittente nata nel 1982, che per l’ottavo anno porterà sul palco davanti al Duomo molti big della musica italiana per la gioia di 20 mila persone. «Non canteremo neanche questa volta», dice Bizzarri, «perché aspettiamo di farlo qualora si avverasse il sogno di presentare i Rolling Stones. Per ora ci limitiamo a fare i maggiordomi di questa grande casa della musica». Non ci saranno Jagna e soci, ma gli invitati sono di grande prestigio, come Ligabue, che si esibirà sull’onda del successo del suo nuovo album «Start», e prima di partire per il tour estivo.
O come Sting, tornato in pista con «My songs», dove rilegge 19 hit sparse nella sua carriera. «Sarà bello interagire con un mito della nostra generazione», afferma Kessisoglu, «che tra l’altro dovrebbe fare tre prezzi storici dei Police, “Roxanne”, “So Lonely” e “Every breath you take”».
Quest’anno si inizia alle 19.30 e la scaletta propone i concerti di Alessandra Amoroso e Marco Mengoni tra i fenomeni da «talent show», Gue Pequeno e Sfera Ebbasta tra i rappresentanti della scerap, Tiromancino per i gruppi indie rock, la Bertè come voce storica, Ermal Meta, Francesco Gabbani e Ultimo come cantautori delle nuove generazioni. «La mia formazione», sottolinea Bizzarri, «è classica, perché sono cresciuto ascoltando De André e Tenco. Ogni generazione si scontra con le nuove mode in cui non si ritrova più, però a me piacciono anche i nuovi rapper, come Achille Lauro, perché sono le nuove voci dei giovani. Infatti prima erano confinati nell’underground, ora sono i nuovi divi musicali». «Confermo», gli fa eco Kessisoglu, «infatti il mio autore preferito del momento è Rancore».
Sempre rigide le misure di sicurezza. Alla piazza potranno accedere fino a 20mila persone, quindi si consiglia a tutti i fan dei big in cartellone di presentarsi ai nove varchi d’accesso in anticipo per il controllo con metal detector di borse e zaini. La fermata Duomo della metropolitana verrà chiusa e sarà pertanto necessario scendere alle stager zioni di Cordusio o San Babila della metro 1 o a quelle di Missori o Montenapoleone della metro 3. «Capisco che ci possa essere qualche disagio», dice Bizzarri, «però in queste situazioni meglio avere un controllo in più che uno meno. Questo è la dimostrazione che si possono fare megaconcerti in piazze affollate in totale sicurezza. A Milano, in questo senso, ci sentiamo al sicuro, nonostante qualcuno cavalchi la paura collettiva».