Como, 13enne attirata in casa e violentata
Como, la ragazzina attirata in una trappola con il furto dello smartphone. Arrestati gli aguzzini
Il furto del cellulare per attirarla in trappola, poi una notte di violenza. Una tredicenne è stata costretta a subire abusi sessuali da due ragazzi di 20 e 21 anni, entrambi nigeriani regolari come la vittima. La violenza è avvenuta nella casa di uno dei due ragazzi, a Como. Gli aguzzini ora sono in carcere.
COMO Il furto del cellulare per attirarla in trappola, poi una notte di violenza per una ragazzina di soli 13 anni, costretta a subire abusi sessuali dal ventenne che l’aveva derubata del telefono e da un amico del giovane. La violenza è avvenuta nella casa di uno dei due ragazzi, a Como. Gli aguzzini, 20 e 21 anni, entrambi nigeriani regolari, come la vittima, sono stati fermati e sono in carcere al Bassone. Sabato scorso la ragazzina, studentessa delle scuole medie, ha trascorso la serata con un’amica. Attorno alle 21.30 ha riaccompagnato la coetanea a casa, nella zona di via Napoleona e si è a sua volta avviata verso la sua abitazione. Poco dopo è stata avvicinata da un connazionale 20enne, che la 13enne conosceva, che le avrebbe strappato il cellulare e sarebbe poi fuggito. La ragazza lo ha seguito nel tentativo di recuperare il cellulare, ma si è trovata in trappola. Poco dopo infatti il ragazzo, che abitava a poca distanza, l’ha afferrata per un braccio e trascinata nel suo appartamento. Qui è stato raggiunto da un coetaneo ed entrambi hanno abusato dell’adolescente, costretta a subire per ore molestie sessuali da entrambi i ragazzi, Endurance Ihaza, 20 anni e Festus Omomoh, 21. Solo all’alba di domenica, quando i due aguzzini si sono addormentati, la vittima è riuscita a trovare la forza di fuggire e tornare a casa recuperando anche il telefono.
I genitori della 13enne, spaventati per il mancato rientro della figlia, che non rispondeva al telefono, avevano già denunciato la scomparsa della ragazzina ai carabinieri. Tornata a casa però, nonostante lo shock la 13enne non ha rivelato nulla delle violenze subite.
Solo lunedì, dopo essere andata a scuola, la 13enne ha trovato la forza di confidarsi con la mamma, che con due familiari è andata nell’abitazione nella quale era avvenuta la violenza, trovando uno dei ventenni. I parenti della 13enne erano infuriati ed è nata una colluttazione con il giovane nigeriano. A casa del ragazzo, chiamati da vicini e passanti sono intervenuti gli agenti della polizia della questura di Como.
Informati della situazione, gli agenti hanno portato in questura i due ventenni, mentre la ragazzina è stata accompagnata in ospedale. I primi accertamenti al pronto soccorso avrebbero subito confermato gli abusi sessuali, con una prognosi di tre giorni per la 13enne.
La casa del nigeriano è stata perquisita e sono stati sequestrati indumenti e lenzuola macchiati di sangue e materiale biologico, che dovranno ora essere analizzati. In base
Tutta la notte
Gli abusi sono durati da sabato sera a domenica mattina, poi la giovane è scappata
agli esiti dei primi accertamenti è stato disposto il fermo di entrambi i ventenni, da tempo in Italia e con un permesso di soggiorno per motivi di lavoro, portati in carcere al Bassone con l’accusa di atti sessuali con minore. Nelle prossime ore saranno interrogati dal giudice per la convalida del fermo. Alla giovanissima vittima è invece stato messo a disposizione il supporto necessario per provare a superare lo shock subito.