Buio e parking selvaggio La lunga notte nel parco a rischio dell’Old fashion
Viaggio nei luoghi teatro di violenze all’esterno dei locali più fashion. «Ora interventi urgenti»
Parcheggiatori e taxi abusivi, droga, violenza: l’area tra viale Alemagna e Camoens, vicino alle discoteche Old fashion e Just Cavalli, nelle notti della movida diventa una «terra di nessuno»: un viaggio nella zona del parco dove, alle 3.40 di sabato 12 ottobre, è stata violentata una ragazza.
«Qui si paga?».
«Ma sì, dai una mancia». Indossa una pashmina morbida il parcheggiatore notturno di viale Camoens, abusivo ma col giusto look, chioma pettinata e giaccone blu: siamo nella città del fashion, all’esterno della discoteca «Old fashion», e dunque una figura stracciona sarebbe inaccettabile, pur se di mestiere fa il taglieggiatore illegale d’automobilisti. Che taglieggiati non si sentono affatto. Svolge dunque un servizio ben accetto l’uomo che indica come sistemare l’auto sulla collinetta alberata verso viale Alemagna, che sarebbe un pezzo di parco e invece è una distesa di terra desertificata da continui passaggi di pneumatici in manovra, ampio spazio triangolare «requisito» ogni notte per adattarlo a parcheggio, ristretta zona franca dove regna sempre il buio pesto: e così non hanno alcun disturbo i due ragazzi in camicia bianca che all’una e 10 di sabato notte si stendono una riga nell’abitacolo di una «Peugeot» 208 grigia. La comodità del parcheggio e della pippata inosservata. Serve anche a questo la collinetta sul fianco della Triennale. Che inizi la serata.
Che senso ha tornare a osservare uno dei luoghi storici della vita notturna milanese vicino al parco Sempione? La ragione sta in quello che è successo tra venerdì e sabato 12 ottobre: una modella sudamericana ha denunciato d’essere stata violentata alle 3.40 di quella notte, proprio tra quelle auto fuori dai locali. «Avevo bevuto molto e in quel momento non avevo piena coscienza di quel che mi stava succedendo», ha spiegato. Era già accaduto: all’alba del 16 giugno 2018 una studentessa ubriaca agganciata da un tassista abusivo davanti al chiosco di viale Camoens e poi violentata. Copione identico nel 2016 e nel 2017 (un paio di tassisti abusivi erano al «lavoro» nella stessa posizione anche due notti fa). Dunque
la questione si può inquadrare così: alla fine venerdì e sabato, intorno all’«Old fashion» e al «Just Cavalli», sono state due serate normali, pienamente in linea con qualunque scena di nightlife in qualsiasi metropoli d’Europa, con una fisiologica dose d’eccesso alcolico o stupefacente. La domanda è un’altra: si può fare qualcosa, in queste situazioni, per aiutare o evitare le «vittime collaterali»? Secondo qualcuno, sì. Stefano Boeri, architetto, urbanista, presidente della
Triennale, commentando la notizia dell’ultima violenza, oltre l’indignazione («è inammissibile che atti di questa gravità ancora si ripetano»), ha auspicato «soluzioni concrete da attuare nell’immediato, quali il richiamo alla responsabilità dei gestori dei locali della zona, l’eliminazione dei parcheggi abusivi, il ripristino del verde dove non c’è, il potenziamento dell’illuminazione, un sistema di videosorveglianza».
All’apparenza, non sarebbe complicato. All’evidenza, resta tutto invariato. Situazione a mezzanotte e 50 di sabato: oltre 70 macchine parcheggiate su viale Alemagna; 18 allineate sui marciapiedi davanti alla facciata della Triennale; oltre 150 ammassate sulla collinetta là di fianco, che dopo due giorni di temporali è una distesa di melma scivolosa. Si notano solo alcuni segnali all’apparenza fuori luogo: un paio di transenne dei lavori pubblici del Comune abbandonate chissà dove e riciclate qui per sbarrare le carraie fangose ormai già tutte intasate; a cui corrisponde, dall’altra parte, un varco con pali e fettuccia rossa (con identica funzione) come quelli che di solito si usano per incanalare le code negli aeroporti. L’accesso al «parcheggio», dall’alto di viale Alemagna, lo gestisce un socio dell’abusivo in pashmina, bomber nero e spalle palestrate da buttafuori.
Per esser chiari: una qualsiasi di queste macchine, fosse parcheggiata di giorno nello stesso posto, sarebbe multata con una probabilità vicina al 100 per 100. Ma di notte, quando i martellanti controlli del giorno all’improvviso si volatilizzano, gli articoli del codice della strada sulla sosta vietata vengono di fatto «sospesi» in tutti quartieri del divertimento di Milano.
E poi i lampioni: alti e potenti su viale Alemagna; appena quattro, miseri e stentati su viale Camoens, verso il parco Sempione e i locali. Solo con ingenuità si può ritenere che luci forti e parcheggi ordinati evitino tutti i delitti, ma è altrettanto vero che se una ragazza fosse in difficoltà, tra buio e caos, rendersene conto non sarebbe così immediato.