Si era inventata le violenze Scarcerati i due accusati
Como
Due settimane in cella, accusati di abusi sessuali su una ragazzina di 13 anni. Poi la scarcerazione disposta dal gip del Tribunale di Como su richiesta del pubblico ministero titolare dell’inchiesta. La vittima non avrebbe subito alcuna violenza e avrebbe denunciato i due ragazzi forse per giustificarsi con i genitori perché aveva trascorso la notte fuori casa. La ragazzina, di origini nigeriane come i due ventenni contro i quali aveva puntato il dito, sarebbe stata la fidanzatina di uno degli arrestati. I due giovani, Endurance Ihaza, 20 anni e Festus Omomoh, 21, erano stati arrestati l’8 ottobre. La 13enne aveva denunciato che uno dei ragazzi le aveva rubato il cellulare e che, quando lei lo aveva inseguito per riprenderlo, l’avevano costretta a entrare in casa del 20enne, bloccandola e costringendola a subire abusi sessuali per ore. Solo all’alba, sempre secondo il racconto della 13enne, quando entrambi i giovani si sono addormentati lei è fuggita ed è tornata a casa. Gli elementi raccolti nelle prime ore dopo la
La motivazione Per giustificare una notte passata fuori casa aveva denunciato gli abusi
denuncia dagli agenti della polizia di Como avevano portato al fermo dei due, portati in carcere. Provvedimento poi convalidato. Dalle indagini però sono emersi altri elementi, come i messaggi che la ragazzina avrebbe mandato al 20enne, che dimostrerebbero una relazione tra i due. Tesi sostenuta fin dall’inizio anche dagli arrestati. I referti medici dell’ospedale, dove la ragazzina era stata portata per accertamenti, non avevano evidenziato segni di violenza. Dopo gli ulteriori accertamenti, il pm Antonio Nalesso ha chiesto la revoca della custodia cautelare.
Il gip Maria Luisa Lo Gatto ha disposto la scarcerazione dei ragazzi. Una delle ipotesi degli inquirenti è che la ragazzina abbia raccontato della violenza per giustificarsi con i genitori che, spaventati non vedendola tornare, si erano già rivolti ai carabinieri per denunciare la sua scomparsa. «È stato fatto un approfondimento di indagine su richiesta del gip e del pubblico ministero, credo che abbiano lavorato bene e che l’esito sia corretto», sottolinea il legale di uno dei ragazzi, Cristiana Biondi.