L’Europa toglie a Campione i servizi svizzeri
A rischio poste e ambulanza
Il D-day per Campione d’Italia sarà il primo gennaio, data dell’ingresso del paese nello spazio doganale dell’Unione Europea. I servizi, fino a quel giorno garantiti dalla Svizzera, saranno a rischio e, comunque, costeranno molto di più. Ambulanze, luce elettrica, acqua potabile, raccolta rifiuti. Per una comunità in ginocchio, a 16 mesi dalla chiusura per fallimento del casinò, potrebbe essere il colpo di grazia. La petizione promossa dal Comitato civico ha raccolto più di 1.600 adesioni, praticamente l’intera comunità. Nell’isola d’Italia in Svizzera i principali servizi sono garantiti storicamente dagli elvetici. Non lo sarà più dal primo gennaio. O comunque, se i servizi fossero ancora erogati dalla Confederazione, aumenterebbero notevolmente le tariffe.
CAMPIONE D’ITALIA (COMO) Ambulanze, luce elettrica, acqua potabile, raccolta rifiuti. Il Dday per Campione d’Italia sarà il 1° gennaio 2020, data dell’ingresso del paese nello spazio doganale dell’Unione Europea. I servizi, fino a quel giorno garantiti dalla Svizzera, saranno a rischio e, comunque, costeranno molto di più. Per una comunità in ginocchio, a 16 mesi dalla chiusura per fallimento del casinò, potrebbe essere il colpo di grazia. Come sanno bene i responsabili del Comitato civico, un’associazione spontanea di cittadini, che da mesi invoca uno stop dell’entrata in vigore della direttiva. La petizione promossa dal gruppo ha raccolto più di 1.600 adesioni, praticamente l’intera comunità. Martedì scorso, i residenti sono scesi nuovamente in piazza per chiedere alle istituzioni locali e nazionali di bloccare, o almeno rinviare, l’entrata di Campione nello spazio doganale europeo. «Per la nostra vita quotidiana sarà una rivoluzione — spiegano i portavoce del Comitato civico —. Ci troveremo a fronteggiare una molteplicità di problemi e saranno a rischio addirittura i servizi essenziali e di prima necessità per i cittadini».
A Campione d’Italia, isola italiana nel cuore del Ticino, i servizi principali sono garantiti storicamente dalla Svizzera. Dalla raccolta dei rifiuti all’erogazione di acqua, luce e gas passando per i mezzi di soccorso per gli interventi urgenti, la risposta ai campionesi è rossocrociata. Non lo sarà più dal primo gennaio prossimo. O comunque, se i servizi fossero ancora erogati dalla Confederazione, aumenterebbero notevolmente i costi. Un paradosso per gli abitanti di un paese in dissesto finanziario, dove in poco tempo — con la chiusura del casinò e gli esuberi dichiarati dal Comune — sono stati cancellati oltre 500 posti di lavoro. «La situazione è drammatica — hanno ripetuto i residenti durante l’ultima protesta, alla quale ne seguirà un’altra la prossima settimana —. L’annessione al territorio doganale europeo comporterà problemi enormi. Da mesi chiediamo di evitare che questo rischio si concretizzi, ma non è stato fatto nulla e ora non c’è più tempo per correre ai ripari. Almeno dovrebbero concedere un rinvio dell’entrata in vigore della direttiva».
Ieri sera, il vice ministro dell’Economia Antonio Misiani è arrivato in prefettura a Como per un vertice urgente sulla situazione di Campione d’Italia. Al tavolo, accanto al prefetto Ignazio Coccia, il commissario che guida l’enclave, Giorgio Zanzi, i rappresentanti sindacali e anche esponenti del Comitato civico. I residenti hanno ripetuto all’esponente del governo quanto la situazione sia disperata.
Misiani però ha lasciato poco spazio alla speranza. «Non ci sono margini per ottenere una deroga all’entrata in vigore del provvedimento — ha spiegato —. Per arrivare a un intervento simile era necessario avviare il lavoro mesi fa, ci sono tempi tecnici e burocratici e scadenze precise. Ora siamo fuori tempo massimo. Discuteremo comunque la situazione con il governo — ha aggiunto Misiani —. La priorità assoluta in questo momento è garantire la continuità dei servizi. Dobbiamo trovare le risorse per risanare le casse comunali e assicurare i servizi ai cittadini».