Caro sindaco ti scrivo... Quarantottomila volte
In tre anni oltre 48 mila cittadini hanno scritto a Giuseppe Sala Disagi, appelli, ringraziamenti
«Caro sindaco, caro Beppe ti scrivo...». In tre anni le lettere arrivate all’indirizzo di Sala sono state una valanga. I numeri accontano di un totale che ha superato quota 48 mila.
«Caro sindaco, caro Beppe ti scrivo...». In tre anni le email (e le lettere) arrivate all’indirizzo di Sala sono state una valanga. I numeri risalgono all’estate e raccontano di un totale che ha superato quota 48mila. Il dato, purificato da messaggi di spam, newsletter e inviti non personali (intorno ai 17 mila), va suddiviso così: 8.361 i messaggi ricevuti tra il giugno e il dicembre del 2016, 15.717 quelli del 2017, 14.994 nel 2018 e oltre 9 mila fino al luglio del 2019. La quota di affezionati alla carta e alla penna non è così residuale: ogni quattro email, ecco una lettera «vecchia maniera».
Un diluvio di storie, racconti e richieste. I messaggi più «di servizio» vengono girati agli assessorati di competenza o alle aziende partecipate, mentre quelli più personali e diretti vanno al sindaco. Il quale risponde, a seconda del messaggio, con una lettera, una email o magari chiamando direttamente al telefono. Le lettere firmate personalmente da Sala, da inizio mandato, sono 1.230 a cui si aggiungono le risposte inviate direttamente dal suo staff (l’unità di coordinamento funzioni del sindaco) che sono 6.210.
Garantita la risposta personale di «Beppe» in caso di messaggio firmato da studenti. E proprio i bambini (con gli anziani) sono i più affezionati alla vecchia lettera scritta a mano, mentre per le altre fasce d’età il predominio della posta elettronica è schiacciante. Diversi i manager o i professionisti, raccontano da Palazzo Marino, che inviano email con richieste di consigli o solo per dire «Caro Beppe, ci siamo incontrati, ti ricordi?».
Tra i temi trattati vincono di gran lunga quelli legati alla mobilità. Sul podio negli ultimi tempi si segnalano le Olimpiadi invernali 2026, Area B e l’aumento dei biglietti Atm, ma sta scalando le gerarchie la questione dello stadio bis con la sorte del vecchio San Siro. Tante le storie personali, con le difficoltà legate alla casa, al lavoro e le richieste di intervento. Tra i ragazzi le preoccupazioni più sentite sono quelle dell’ambiente, dall’aria inquinata ai parchi e ai giardini di quartiere. Mattia, undici anni, ha scritto per esempio a giugno chiedendo l’imepgno su tre fronti, tutti legati al verde e allo smog. Il sindaco gli ha risposto con una lettera in cui ha raccontato quanto il Comune stia facendo in fatto di mobilità sostenibile e di politiche «green» . Una domanda specifica dello studente undicenne riguardava il riciclo dei rifiuti e Sala sul punto gli ha ricordato i risultati raggiunti sulla raccolta differenziata: «E anche per quelli non riciclabili stiamo facendo passi avanti. Milano è tra le prime grandi città europee che ne sta riducendo la produzione». Esempio anagraficamente opposto: l’ ultraottantenne signora Rosa, arrivata a Milano da un’altra città per stare con un parente, che ha scritto in municipio per raccontare del suo dolore ma anche per ringraziare per la gentilezza riscontrata nei milanesi. Terzo esempio, una coppia di coniugi che ha preso carta e penna per «giustificare» la loro assenza dalle celebrazioni delle nozze d’oro al Dal Verme. «Problemi di salute», hanno spiegato i due anziani. Il sindaco ha risposto con una lettera ringraziando «l’esempio «di tenacia e amore, saggezza e generosità».