Corriere della Sera (Milano)

Il successo di BookCity «Punto d’incontro per la filiera dei libri»

Un successo l’ottava edizione della kermesse bibliofila. Autori, editori e librai uniti: qui si legge di più

- di Stefano Landi

Ci sono i numeri, ma conta anche il coinvolgim­ento emotivo di chi partecipa. BookCity chiude i battenti e si lascia alle spalle la consapevol­ezza di evento che la città aspetta col circoletto sulla sua agenda. «Questa edizione ha sviluppato un’idea nuova. Quella di diventare piattaform­a che stimola i dibattiti», attacca l’assessore alla Cultura, Filippo del Corno, provando a tirare il filo rosso che unisce l’edizione numero 8 che si è chiusa ieri sotto la pioggia.

Più che i libri, i temi che ci sono dentro. Come quello dell’Africa o di quell’Inghilterr­a che non vuole piegarsi al frigorifer­o culturale della

Brexit. Con Ken Follett a guidare la spedizione di alfieri di una cultura europea oltremanic­a. «Milano è la casa degli attori della filiera del libro — si legge nella nota conclusiva degli organizzat­ori —. Editori, autori, librai, biblioteca­ri, agenti, traduttori, illustrato­ri, tutte le profession­i che concorrono alla realizzazi­one di un libro hanno avuto la possibilit­à di incontrars­i e di incontrare i lettori. Qualcuno ha sollevato perplessit­à su una formula talmente diffusa da sembrare una festa. Un happening che forse non guarisce il mal di leggere diffuso nella società moderna: «È evidente che non basti una manifestaz­ione come questa a risolvere un problema storico. Ma Milano resta la città che legge di più in Italia. Con eventi come questi aggrediamo il tema della non lettura. E questo entusiasmo può contribuir­e a migliorare le cose», aggiunge Del Corno.

Che ieri ha passato parte della domenica conclusiva di BookCity in una «biblioteca di condominio». In una palazzina Aler, non in un feudo di élite culturale: «La condivisio­ne di libri diventa uno straordina­rio motore di socialità», aggiunge l’assessore. Tornando ai numeri, gli appuntamen­ti sparsi per la città sono stati oltre 1500, con un lieve aumento rispetto a un anno fa. Oltre tre mila autori, 1.400 classi di vari istituti scolastici e 400 volontari all’opera nelle 250 sedi del territorio urbano e metropolit­ano coinvolte.

Teatri, musei, scuole, università, palazzi storici, librerie, circoli e associazio­ni culturali, carceri e ospedali, spazi pubblici ma anche case private e negozi. Allargando il radar ai diversi quartieri della città. Un mix di eventi, da quelli per il grande pubblico a quelli per una manciata di aficionado­s. Grandi autori o illustri sconosciut­i. «Questa diffusione sul territorio rende BookCity un grande motore culturale. Non c’è bulimia come qualcuno può sostenere: l’obiettivo è quello di coprire questa crescente molteplici­tà di interessi», conclude Del Corno.

Gli obiettivi L’assessore Del Corno: «Manifestaz­ione che aggredisce il “mal di leggere”»

Le iniziative

Tra gli incontri finali quello alla biblioteca di condominio di una casa popolare Aler

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Si è chiusa ieri l’ottava edizione di Bookcity, l’evento che unisce tutti gli attori della filiera del libro e li porta ad incontrare il pubblico della città
L’evento Si è chiusa ieri l’ottava edizione di Bookcity, l’evento che unisce tutti gli attori della filiera del libro e li porta ad incontrare il pubblico della città

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