Il successo di BookCity «Punto d’incontro per la filiera dei libri»
Un successo l’ottava edizione della kermesse bibliofila. Autori, editori e librai uniti: qui si legge di più
Ci sono i numeri, ma conta anche il coinvolgimento emotivo di chi partecipa. BookCity chiude i battenti e si lascia alle spalle la consapevolezza di evento che la città aspetta col circoletto sulla sua agenda. «Questa edizione ha sviluppato un’idea nuova. Quella di diventare piattaforma che stimola i dibattiti», attacca l’assessore alla Cultura, Filippo del Corno, provando a tirare il filo rosso che unisce l’edizione numero 8 che si è chiusa ieri sotto la pioggia.
Più che i libri, i temi che ci sono dentro. Come quello dell’Africa o di quell’Inghilterra che non vuole piegarsi al frigorifero culturale della
Brexit. Con Ken Follett a guidare la spedizione di alfieri di una cultura europea oltremanica. «Milano è la casa degli attori della filiera del libro — si legge nella nota conclusiva degli organizzatori —. Editori, autori, librai, bibliotecari, agenti, traduttori, illustratori, tutte le professioni che concorrono alla realizzazione di un libro hanno avuto la possibilità di incontrarsi e di incontrare i lettori. Qualcuno ha sollevato perplessità su una formula talmente diffusa da sembrare una festa. Un happening che forse non guarisce il mal di leggere diffuso nella società moderna: «È evidente che non basti una manifestazione come questa a risolvere un problema storico. Ma Milano resta la città che legge di più in Italia. Con eventi come questi aggrediamo il tema della non lettura. E questo entusiasmo può contribuire a migliorare le cose», aggiunge Del Corno.
Che ieri ha passato parte della domenica conclusiva di BookCity in una «biblioteca di condominio». In una palazzina Aler, non in un feudo di élite culturale: «La condivisione di libri diventa uno straordinario motore di socialità», aggiunge l’assessore. Tornando ai numeri, gli appuntamenti sparsi per la città sono stati oltre 1500, con un lieve aumento rispetto a un anno fa. Oltre tre mila autori, 1.400 classi di vari istituti scolastici e 400 volontari all’opera nelle 250 sedi del territorio urbano e metropolitano coinvolte.
Teatri, musei, scuole, università, palazzi storici, librerie, circoli e associazioni culturali, carceri e ospedali, spazi pubblici ma anche case private e negozi. Allargando il radar ai diversi quartieri della città. Un mix di eventi, da quelli per il grande pubblico a quelli per una manciata di aficionados. Grandi autori o illustri sconosciuti. «Questa diffusione sul territorio rende BookCity un grande motore culturale. Non c’è bulimia come qualcuno può sostenere: l’obiettivo è quello di coprire questa crescente molteplicità di interessi», conclude Del Corno.
Gli obiettivi L’assessore Del Corno: «Manifestazione che aggredisce il “mal di leggere”»
Le iniziative
Tra gli incontri finali quello alla biblioteca di condominio di una casa popolare Aler