Corriere della Sera (Milano)

Mattarella alla Prima e repliche sold out per la Tosca «originale»

Posti esauriti fino a gennaio. Chailly: un Puccini mai sentito

- Di Pierluigi Panza

«Tosca» è la quinta opera più rappresent­ata nel mondo: 2.694 recite tra il 2011 e il 2016 (dati «Operabase»). Ma quella che ascolterem­o il 7 dicembre alla Scala sarà una vecchia-nuova «Tosca», sarà come quella che si presentò al Teatro Costanzi di Roma alla sua prima uscita il 14 gennaio del 1900. Il lavoro di scavo delle edizioni pucciniane intrapreso da Riccardo Chailly raggiunge con questa «Tosca», presentata nell’edizione critica di Roger Parker per Ricordi, un punto nodale. «Avremo un Puccini in prima versione che non si era mai sentito — ha anticipato in un convegno il maestro —. Ci sono battute supplement­ari dopo Vissi d’arte. Non è un’imposizion­e, ma fare tutto Puccini in prima edizione, come spero di concludere tra qualche anno, consente di capire il perfezioni­smo del compositor­e».

Il pubblico ha risposto all’invito: l’opera è già esaurita, non solo per la serata inaugurale — in cui saranno presenti il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese —, ma in tutte le repliche di dicembre. «Se avessi il doppio dei biglietti, avrei riempito comunque il teatro», ha detto il sovrintend­ente, Alexander Pereira.

Le prime sei recite sono già tutte andate sold-out mentre per le tre di gennaio — quando Anna Netrebko lascerà il posto a Saioa Hernandez — sono rimasti pochissimi biglietti. Le prove in teatro sono iniziate anche con il tenore Francesco Meli (Cavaradoss­i) e il baritono Luca Salsi (Scarpia), che ha trionfato nel «Simon Boccanegra» al Festival di Salisburgo.

L’altro giorno, nel convegno «Tosca, primadonna all’opera» (a cura di Franco Pulcini) lo studioso Roger Parker ha elencato una serie di passaggi che c’erano nella prima del 1900 e sono poi stati modificati, e che dovremmo risentire. Ad esempio, una versione diversa del Te deum, di «Quanto…il prezzo» nel duetto di Tosca con il baritono, due ultime misure diverse in Vissi d’arte, una versione più lunga della morte di Scarpia e una Floria Tosca che canta durante E lucean le stelle. «Diversamen­te da Verdi, che fino agli anni Sessanta giungeva all’identifica­zione di un solo autografo, Puccini continuava a lavorare sulle opere».

L’opera ha anche uno sfondo politico e anticleric­ale.

Boléro

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Palco reale Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella insieme con la figlia Laura alla Prima del Teatro alla Scala dell’anno scorso. Sulla destra, il sindaco Beppe Sala

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