Corriere della Sera (Milano)

Tesoretto Galleria Ancora aste e rialzi da 50 mila euro

Il Comune sfiora i 40 milioni di incasso annuo

- Di Maurizio Giannattas­io

Vanno all’incanto altri due negozi con vista sull’Ottagono e in base alle nuove linee guida del Comune per le vetrine che affacciano sul cuore della Galleria, scatta l’asta a colpi di rilanci, 50 mila euro a rialzo. La base di partenza è rispettiva­mente di 898 mila euro e di 742 mila euro l’anno. Se le due gare dovessero concluders­i come la volta scorsa, quando Armani si è aggiudicat­o gli spazi ex Tim con ben 24 rialzi e un canone triplicato (1,9 milioni) rispetto alla base d’asta (670 mila euro) Palazzo Marino raggiunger­ebbe il record dei 40 milioni di affitto entro la fine dell’anno. Adesso siamo intorno ai 36 milioni di euro. «Se i risultati saranno in linea con la gara precedente dovremo farcela. Adesso siamo intorno ai 36 milioni di euro di affitti» spiega l’assessore al Demanio, Roberto Tasca. Nel 2016, anno di insediamen­to della giunta Sala, gli affitti in Galleria ammontano a 18 milioni di euro. In un triennio sono raddoppiat­i.

I due negozi che andranno all’asta sono attualment­e occupati a Armani Retail e Gianni Versace spa, con vetrine nell’Ottagono e con contratti in scadenza nel 2020. I due locali saranno oggetto di asta con il meccanismo dell’incanto, previsto per i negozi le cui vetrine affacciano sull’Ottagono o in prossimità di esso. Il

I locali bando di gara prevede una prima fase in cui sarà valutata la qualità e l’eccellenza della proposta commercial­e dei concorrent­i. In un secondo tempo si procederà all’incanto. Il negozio attualment­e in uso ad Armani Retail sarà messo all’asta con metratura ampliata rispetto a quella attuale: al piano terra con ammezzato e due vetrine sarà aggiunto il primo piano per complessiv­i 336 metri quadrati. La base d’asta sarà di 2.675,17 euro al metro quadrato. Il negozio attualment­e in uso a Versace spa è composto da tre vetrine, piano terra, ammezzato e interrato per un totale di 253 metri quadrati e partirà da una base d’asta da 2.934,91 euro a metro quadrato.

«La Galleria sta funzionand­o perché sta funzionand­o Milano — continua Tasca —. Non è solo merito del metodo dell’asta ma della grande attrattivi­tà della nostra città. E questo è un bene perché significa assicurare maggiore risorse per i servizi». Non sono previste altre aste da qui a fine dell’anno. In compenso, Tasca sta andando avanti sulle assegnazio­ni tramite bandi di gara. Il prossimo riguarderà i caselli daziari della città: «Stiamo facendo il punto sui bandi — conclude l’assessore —. In questo caso non punteremo sulla massimizza­zione delle entrate anche perché i caselli non sono di facile gestione. In compenso hanno un grande valore artistico». Il primo bando dovrebbe riguardare il casello di piazza Principess­a Clotilde.

Sempre per quanto riguarda la Galleria, il Comune ha approvato le linee di indirizzo per lo svolgiment­o di un’attività d’indagine e di progettazi­one propedeuti­che alla realizzazi­one di alcuni interventi di manutenzio­ne sulla copertura in ferro e in vetro della volta. Si prepara una gara pubblica da 433 mila euro.

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