Candela accesa nella casa senza luce e gas: due feriti
Incendio in uno stabile Aler di via Amadeo: gravissimo un 66enne. Tre appartamenti inagibili
Quando la volante arriva nel palazzo ci sono già una quarantina di persone nel cortile. Chi è in pantaloni corti, chi soltanto in ciabatte, chi ha avuto la prontezza di buttarsi sulle spalle una coperta. Chi incredibilmente scatta selfie con i telefonini mentre attende i soccorsi.
Sono le 23.50 di venerdì. Dal secondo piano della scala D del complesso Aler al civico 33 di via Amadeo, si levano le fiamme. I vigili del fuoco partiti dal distaccamento di piazzale Cuoco sono ancora lontani. I due poliziotti salgono i due piani di scale, appena arrivano al pianerottolo trovano una transessuale dominicana di 45 anni che sta quasi per svenire: ha ustioni al volto, alle braccia e sulle gambe. Sulla soglia dell’appartamento c’è invece il titolare dell’alloggio, un 66enne originario di Cagliari. È disteso con le gambe verso l’interno dell’appartamento dal quale esce fumo nero e irrespirabile.
Gli agenti della «Lambrate bis», la volante del commissariato, lo trascinano fuori e urlano in radio di far accelerare le ambulanze. L’uomo non si muove, non si sente il battito cardiaco. Saranno proprio i sanitari del 118 a «riportarlo in vita» facendo ripartire il cuore dopo diversi minuti di manovre di rianimazione. Adesso il 66enne è ricoverato in condizioni gravissime all’ospedale Bassini di Cinisello Balsamo dove ancora lotta tra la vita e la morte. La sua compagna è invece al centro grandi ustionati del Niguarda, ma è meno grave di quanto apparso in un primo momento.
I vigili del fuoco hanno spento le fiamme dopo diversi minuti. Il rogo ha interessato la zona della camera da letto del piccolo bilocale delle vittime. Ma l’incendio ha provocato danni molto ingenti sia all’appartamento a fianco, che ha una parete in comune con la camera da letto, sia in quello soprastante perché il calore ha consumato parte della soletta. Le famiglie evacuate, chi temporaneamente, chi per le prossime settimane in attesa dei lavori di ristrutturazione, sono state ricollocate in altri appartamenti Aler della zona già nel corso della notte. L’incendio è infatti divampato poco prima della mezzanotte tra venerdì e sabato. A meno di 24 ore dal rogo che sui Navigli ha ucciso i due fidanzati Luca Manzin e Rosita Capurso. Anche in questo caso le fiamme sarebbero partire in modo accidentale.
Nell’appartamento da tempo non c’erano gas né luce, «tagliati» per gravi morosità all’inquilino che nel frattempo era anche stato dichiarato «decaduto» dall’assegnazione dell’alloggio dal Comune. Il sospetto degli investigatori è che tutto sia partito da una candela accesa in camera da letto. L’appartamento era stato oggetto di molte proteste e segnalazioni da parte degli altri residenti. Negli ultimi tempi i due inquilini avevano tolto la serratura per evitare di restare chiusi fuori di casa quando rientravano ubriachi.
Nel 2015 nello stesso stabile una trans uccise una donna di 52 anni dopo una lite decapitandola con un coltello.
Le proteste
Alcuni abitanti del palazzo avevano protestato per le condizioni dell’alloggio