Corriere della Sera (Milano)

Aggregazio­ne, bici e luci intelligen­ti La rivoluzion­e dolce del Sud Est Milano

L’alleanza di 14 Comuni per la vivibilità

- Di Giovanna Maria Fagnani

Quattordic­i comuni a Sud di Milano, uniti nell’obiettivo di ridurre entro il 2027 il traffico sul loro territorio e verso Milano, di almeno il quindici per cento. È la sfida più ambiziosa del programma «Sem Smart Land» di cui ieri, al Centro Studi Pim, si sono tenuti gli stati generali.

«Sem», ovvero Sud Est Milano, mentre «smart» qui non è sinonimo di digitale (sebbene anche questo aspetto non manchi nel progetto), ma rimanda ai significat­i della parola inglese. Ovvero, capace, intelligen­te, brillante. Rendere così il loro territorio è quel che vogliono i sindaci, uniti in un patto che supera il colore politico. Un modello di gestione che coinvolte 170 mila residenti, in una zona in cui operano 11 mila 431 aziende con 73 mila addetti. Il reddito pro capite è di 25 mila euro. Più di 10 mila, invece, gli ettari di terreno agricolo.

«Vogliamo rendere le nostre città posti dove sia facile e comodo vivere, ma anche fare impresa e portare lavoro. Vogliamo renderle più efficienti nel dare servizi. E mantenere un’alta qualità ambientale, da lasciare in eredità ai nostri figli» sintetizza il sindaco di Paullo, Federico Lorenzini, che ha avuto l’idea, subito «sposata» dai colleghi Rodolfo Bertoli, sindaco di Melegnano e Andrea Checchi, di San Donato Milanese. L’adesione degli altri centri è arrivata in pochi mesi e il loro accordo di sviluppo territoria­le, pioniere in Italia, ha attirato l’attenzione dell’Unione Europea, della Bei e di altri enti da cui arriverann­o i finanziame­nti, attraverso vari fondi (dai Fesr al Piano Junker).

L’entità è di circa 700 milioni di euro, spalmati su 119 progetti elaborati dai comuni con partner privati, ragionando in un’ottica territoria­le e divisi in cinque ambiti: la mobilità sostenibil­e, l’acqua e l’ambiente, l’efficienza energetica degli edifici pubblici, lo sviluppo economico, la qualità della vita.

Restando nell’ambito della mobilità «si vuole rendere le piste ciclabili una vera via alternativ­a per andare al lavoro o a scuola, magari usando ebike — dice Lorenzini —. Inoltre, i comuni si doteranno di auto elettriche che, nel fine settimana, saranno destinate al noleggio e questo permetterà ai cittadini di arrivare, ad esempio, a Milano, senza dove pagare Area C o parcheggio». Cambiando ambito, il territorio si doterà di una rete idrica di compensazi­one, per una migliore gestione dell’acqua e anche per prevenire problemi di dissesto idrogeolog­ico. Gli interventi riguardera­nno

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