Cremona, allarme legionella nei palazzi del quartiere Po
Elevata concentrazione del batterio nelle condotte dell’acqua. A rischio un centinaio di residenti
CREMONA È paura legionella in viale Po, a Cremona. Le analisi effettuate dall’Ats Valpadana hanno rilevato una concentrazione elevata del batterio nelle condotte dell’acqua che servono vari palazzi del quartiere, soprattutto nella zona di via Navaroli, abitati da un centinaio di persone.
Tutto è iniziato lo scorso agosto, quando ad un residente era stata diagnosticata la legionellosi. Dall’analisi dell’acqua della palazzina in cui risiede l’uomo, poi guarito, era emersa la presenza di un tasso elevato del batterio. I controlli erano stati estesi ai condomini vicini.
I risultati arrivati nei giorni scorsi, hanno confermato una concentrazione oltre i limiti del batterio. Nel 2010, analogo allarme era suonato sempre nel quartiere Po, in un condominio in via Bizzi, in seguito alla morte di un residente 74enne.
«Il caso di legionella registrato al quartiere Po non deve creare alcun tipo di allarme nella popolazione — dice Anna Barchiesi, direttrice dell’Igiene sanità pubblica salute e ambiente —. La situazione è continuamente monitorata per garantire la sicurezza ed in caso di necessità, vengono disposti tutti gli opportuni approfondimenti. In questi casi scatta subito un’inchiesta epidemiologica per capire dove il contagio possa essere avvenuto, a partire dalla residenza della persona colpita». Dopo le epidemie di Brescia e di Mantova, nel 2018 l’Ats ha alzato la guardia pianificando una serie di controlli sulle torri di raffreddamento. Da quest’anno, inoltre, nei campionamenti rientrano i bed and breakfast. «Non parlerei proprio di epidemia — sottolinea Barchiesi —, perché si tratta di un singolo caso. Il consiglio è di tenere pulite le docce, evitare ristagni. La rete acquedottistica, fra l’altro, è già controllata». Rassicurazioni arrivano
Notizie, aggiornamenti, foto e video di quanto accade ogni giorno in Lombardia sul nostro sito anche da Angelo Pan, direttore dell’Unità malattie infettive dell’ospedale Maggiore: «La legionella non è un evento così raro. Ci sono pazienti più suscettibili, che possono sviluppare l’infezione. Concentrazioni basse sono anche relativamente comuni, ma non pericolose. Se ci fosse stato un problema di contaminazione serio delle acque a Cremona nel mese di agosto, avremmo avuto non un caso, ma una epidemia che non c’è stata. È una infezione come tante altre ed è trasmissibile solo attraverso aerosol».
Il precedente
Nel 2010, nello stesso rione, un uomo di 74 anni è morto a causa del virus
L’istituto di Igiene «La situazione è costantemente monitorata per garantire la sicurezza»