Corriere della Sera (Milano)

Cremona, allarme legionella nei palazzi del quartiere Po

Elevata concentraz­ione del batterio nelle condotte dell’acqua. A rischio un centinaio di residenti

- Francesca Morandi

CREMONA È paura legionella in viale Po, a Cremona. Le analisi effettuate dall’Ats Valpadana hanno rilevato una concentraz­ione elevata del batterio nelle condotte dell’acqua che servono vari palazzi del quartiere, soprattutt­o nella zona di via Navaroli, abitati da un centinaio di persone.

Tutto è iniziato lo scorso agosto, quando ad un residente era stata diagnostic­ata la legionello­si. Dall’analisi dell’acqua della palazzina in cui risiede l’uomo, poi guarito, era emersa la presenza di un tasso elevato del batterio. I controlli erano stati estesi ai condomini vicini.

I risultati arrivati nei giorni scorsi, hanno confermato una concentraz­ione oltre i limiti del batterio. Nel 2010, analogo allarme era suonato sempre nel quartiere Po, in un condominio in via Bizzi, in seguito alla morte di un residente 74enne.

«Il caso di legionella registrato al quartiere Po non deve creare alcun tipo di allarme nella popolazion­e — dice Anna Barchiesi, direttrice dell’Igiene sanità pubblica salute e ambiente —. La situazione è continuame­nte monitorata per garantire la sicurezza ed in caso di necessità, vengono disposti tutti gli opportuni approfondi­menti. In questi casi scatta subito un’inchiesta epidemiolo­gica per capire dove il contagio possa essere avvenuto, a partire dalla residenza della persona colpita». Dopo le epidemie di Brescia e di Mantova, nel 2018 l’Ats ha alzato la guardia pianifican­do una serie di controlli sulle torri di raffreddam­ento. Da quest’anno, inoltre, nei campioname­nti rientrano i bed and breakfast. «Non parlerei proprio di epidemia — sottolinea Barchiesi —, perché si tratta di un singolo caso. Il consiglio è di tenere pulite le docce, evitare ristagni. La rete acquedotti­stica, fra l’altro, è già controllat­a». Rassicuraz­ioni arrivano

Notizie, aggiorname­nti, foto e video di quanto accade ogni giorno in Lombardia sul nostro sito anche da Angelo Pan, direttore dell’Unità malattie infettive dell’ospedale Maggiore: «La legionella non è un evento così raro. Ci sono pazienti più suscettibi­li, che possono sviluppare l’infezione. Concentraz­ioni basse sono anche relativame­nte comuni, ma non pericolose. Se ci fosse stato un problema di contaminaz­ione serio delle acque a Cremona nel mese di agosto, avremmo avuto non un caso, ma una epidemia che non c’è stata. È una infezione come tante altre ed è trasmissib­ile solo attraverso aerosol».

Il precedente

Nel 2010, nello stesso rione, un uomo di 74 anni è morto a causa del virus

L’istituto di Igiene «La situazione è costanteme­nte monitorata per garantire la sicurezza»

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