QUEL LABORIOSO VIAVAI NEI TUNNEL SOTTERRANEI
Quanti complimenti fanno alla nostra rete di trasporti le persone di passaggio in città. Noi, fruitori fissi, non ci rendiamo forse conto della sua efficienza, più facile notare quello che non funziona che viceversa. Infatti ci lamentiamo (e ci lamenteremo sempre di più, perché sempre più numerosi saranno i milanesi vecchi) dei gradini alti, delle maniglie cui reggersi mal distribuite, dei posti per disabili collocati a volte su alti sedili, delle pensiline senza tettoie ecc. E, ingrati, diamo qui anche voce alla delusione del popoloso quartiere Portello, scippato della omonima fermata M5 Lilla, collocata all’estremo limitare dell’area stessa, lungo il poco invitante viale Scarampo. Quanti bei sogni i primi tempi, come nella fiaba della ricottina da vendere al mercato, e che delusione poi. La fermata all’affollato quartiere sottratta si trova vicino a un fortunato grattacielo ma in un quartiere semideserto, semideserti i corridoi sotterranei come le vie in superficie. Problemi tecnici saranno sopraggiunti, peccato: se la M5 Portello fosse stata collocata nel cuore del quartiere, che manna, che spettacolo diverso, che code di cittadini, di lavoratori, che laborioso via vai ci sarebbe stato lì intorno a tutte le ore del giorno.
Ma tornando da dove eravamo partiti, resta comunque il fatto che a Milano possiamo spostarci come ci pare, persino giungere in orario al lavoro, cosa ardua in altre metropoli e addirittura da fantascienza per gli sventurati pendolari ferroviari.
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