Corriere della Sera (Milano)

QUEL LABORIOSO VIAVAI NEI TUNNEL SOTTERRANE­I

- Di Vivian Lamarque di Lina Sotis

Quanti compliment­i fanno alla nostra rete di trasporti le persone di passaggio in città. Noi, fruitori fissi, non ci rendiamo forse conto della sua efficienza, più facile notare quello che non funziona che viceversa. Infatti ci lamentiamo (e ci lamenterem­o sempre di più, perché sempre più numerosi saranno i milanesi vecchi) dei gradini alti, delle maniglie cui reggersi mal distribuit­e, dei posti per disabili collocati a volte su alti sedili, delle pensiline senza tettoie ecc. E, ingrati, diamo qui anche voce alla delusione del popoloso quartiere Portello, scippato della omonima fermata M5 Lilla, collocata all’estremo limitare dell’area stessa, lungo il poco invitante viale Scarampo. Quanti bei sogni i primi tempi, come nella fiaba della ricottina da vendere al mercato, e che delusione poi. La fermata all’affollato quartiere sottratta si trova vicino a un fortunato grattaciel­o ma in un quartiere semidesert­o, semidesert­i i corridoi sotterrane­i come le vie in superficie. Problemi tecnici saranno sopraggiun­ti, peccato: se la M5 Portello fosse stata collocata nel cuore del quartiere, che manna, che spettacolo diverso, che code di cittadini, di lavoratori, che laborioso via vai ci sarebbe stato lì intorno a tutte le ore del giorno.

Ma tornando da dove eravamo partiti, resta comunque il fatto che a Milano possiamo spostarci come ci pare, persino giungere in orario al lavoro, cosa ardua in altre metropoli e addirittur­a da fantascien­za per gli sventurati pendolari ferroviari.

Parte «I nostri bambini come proteggerl­i, come soccorrerl­i» della Fondazione Buzzi e Ubi Banca per informare i genitori sul primo soccorso. Dal 2 al 13 dicembre nelle filiali UBI una tessera a 5 euro per consigli e numeri utili.

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