SCARPE DA CALCIO E TUTE DA MOTO SE IL CANGURO SI DIFENDE ANCHE DA QUI
Ogni anno vengono uccisi più di 2,3 milioni di canguri. Questi animali in Australia sono così numerosi da essere considerati infestanti, quindi sono attivi piani di contenimento per evitare che le loro popolazioni diventino troppo consistenti. I cacciatori di canguri fanno ottimi affari perché, oltre a quello della carne, è attivo il business delle pelli. Un ambito in cui quella del canguro eccelle — per la sua morbidezza — e che riguarda in particolare l’industria della moda e per l’abbigliamento sportivo, per esempio, per produrre scarpe da calcio e tute da motociclismo.
Se è necessario evitare che i canguri diventino troppo numerosi, utilizzare carne e pelle non sarebbe un problema, inoltre la legge australiana prevede una serie di criteri per far sì che l’uccisione sia «umana». In realtà la caccia si svolge di notte, nelle sconfinate praterie australiane e non esiste una struttura di controllo che possa vigilare. La morte dei canguri è spesso lenta e dolorosa. Dato poi che i piccoli di questi animali rimangono a lungo nel marsupio e, anche quando sono più grandi, restano per mesi dipendenti dalla madre, molti muoiono in seguito all’uccisione della madre. La Lega anti vivisezione ha diffuso un dossier su questa strage e avviato una campagna di sensibilizzazione interpellando anche le aziende italiane che utilizzano la pelle di canguro, come Diadora, Lotto, Ducati e Gimoto nel settore sportivo, Fabi, Ferragamo e Prada nell’abbigliamento. Molti di questi non hanno mai risposto, altri invece, come Ducati, Diadora e Prada si sono dimostrati disponibili a portare avanti una riflessione.
Il mercato Marchi come Ducati e Diadora disponibili a trovare alternative