Scala, la cena pucciniana senza sprechi
Ecco il menu per le maestranze. «Magia in teatro». Patto antispreco con Banco Alimentare
L’ altra cena di gala della Prima scaligera è quella per le maestranze. Tavoli nel retropalco allestiti durante gli applausi per la Tosca. Il menu è un viaggio nell’opera pucciniana: i tonnarelli cacio e pepe dedicati a Roma, città in cui è ambientata la Tosca; pollo alla Marengo, piatto prediletto da Napoleone Bonaparte, e Buccellato di Lucca, omaggio a Puccini. Quest’anno la Prima della Scala sarà plastic free e antispreco: ogni eccedenza di cibo verrà destinata a Siticibo, programma della Fondazione Banco Alimentare, «per coinvolgere così anche i milanesi in difficoltà e meno fortunati».
Mentre Riccardo Chailly dirigerà la Tosca, e Anna Netrebko darà voce alla protagonista dell’opera di Puccini, i foyer diventeranno passerelle da gran soirée, e il sindaco Giuseppe Sala farà gli onori di casa. Nel dietro le quinte, invece, andrà in scena l’ultimo atto, quello più gourmet, della prima della Scala. Un backstage di batterie e brigate in fermento prepareranno la cena di gala da servire ai cinquecento commensali nelle sontuose sale della Società del Giardino. Sul nome dello chef che firmerà il menu della serata mondana, c’è ancora riserbo anche se i rumors scommettono su un neo pluristellato. Quattro le portate principali, anche queste, come da copione, top secret fino a pochi giorni prima dell’evento, in cui saranno chiari i richiami della tradizione toscana, tributo a Puccini, con un tocco cosmopolita. «Abbiamo scelto lo chef mesi fa perché in questo momento è colui che rappresenta al meglio Milano — commenta Salvatore Quartulli, anima di Caffé Scala, marchio del gruppo Fincav, da dieci anni organizzatore della Cena di Gala — Creiamo sempre un filo conduttore tra l’opera in scena ed il gala del Doposcala, cucendo su misura ogni dettaglio: dal scelta dello chef, al menù e all’allestimento».
Una serata, quella della prima della Scala, che necessita di mesi di progettazione. Nei cinque saloni allestiti ispirandosi alla Tosca, secondo il gusto napoleonico, trionferanno velluti color carta da zucchero, indaco, e sfarzose decorazioni floreali. La mise en place, studiata da Caffè Scala, sarà preziosa, con piatti antichi Richard Ginori, e posaterie d’argento fiorentino. Un allestimento festoso ed accogliente, dove i camerieri diventano impeccabili maggiordomi, mentre trenta sommelier e dieci maître condurranno il servizio.
Se i piatti del Gala sono ancora da svelare, non lo è invece il menu per il banchetto delle Maestranze. Forse non tutti sapranno che, in contemporanea alla cena alla Società del Giardino, è tradizione servirne una seconda riservata ad attori ed addetti ai lavori, direttamente nel retropalco. È qui dove avviene il primo brindisi a fine spettacolo. Un buffet luculliano per 500 persone imbastito a tempo record durante gli applausi, cucinato dietro le quinte dall’executive chef di Caffè Scala, Maurizio Riva. «L’atmosfera è unica, ma la logistica è complicata — spiega Salvatore Quartulli, che coordina la macchina organizzativa con Annalisa Pissi, responsabile eventi al Teatro alla Scala per Caffè Scala, e Patrizia Cappelletti, responsabile luxury eEvent — Lo scorso anno abbiamo dovuto usare parti della scenografia per allestire la cena. Confidiamo nei dieci minuti di applausi per avere più tempo». Il menu della cena delle maestranze è un viaggio nell’opera pucciniana: i tonnarelli cacio e pepe dedicati a Roma, città in cui è ambientata la Tosca; pollo alla Marengo, piatto prediletto da Napoleone Bonaparte, e Buccellato di Lucca, patria di Puccini.
Quest’anno la Prima della Scala sarà plastic free e anti spreco: «Taglieremo una torta a 10 piani per festeggiare il nostro decennale. Ogni eccedenza di cibo verrà destinata a Siticibo, programma della Fondazione Banco Alimentare, per coinvolgere così anche i milanesi in difficoltà e meno fortunati».