Corriere della Sera (Milano)

Altro schianto nella notte Muore un personal trainer

Tradito dall’acqua. Scontri e vittime in aumento

- di Gianni Santucci

La velocità: è la velocità il primo punto sul quale si concentran­o le indagini del Nucleo radiomobil­e della Polizia locale per capire come sia stato possibile, nella notte tra sabato e ieri, in viale Enrico Fermi, che un’Audi modello A5 dopo essersi spostata leggerment­e sulla destra appena superato l’incrocio con via Sbarbaro, sia poi finita fuori strada, abbia spaccato un paio di protezioni d’acciaio e si sia infine schiantata contro un grosso platano. Il passeggero, 34 anni, è riuscito miracolosa­mente ad uscire da solo dalla macchina ed era cosciente (è stato poi portato in ospedale in codice giallo). Andrea Lucchesi, personal trainer, l’uomo che era alla guida, stessa età del suo amico, milanese, è invece morto sul colpo nello schianto.

In quel tratto, appena superato l’ospadale «Niguarda» andando verso la periferia, viale Enrico Fermi è un lungo rettilineo (una leggera curva si trova più avanti); alle 3.40 della notte le larghe carreggiat­e sono poco trafficate, e per questo spesso le auto accelerano troppo: è la velocità il primo punto sul quale si concentran­o le indagini del Nucleo radiomobil­e della Polizia locale per capire come sia stato possibile che un’auto, un’Audi modello A5 coupé bianca, dopo essersi spostata leggerment­e sulla destra appena superato l’incrocio con via Sbarbaro, sia poi finita a tutta velocità fuori strada, abbia spaccato un paio di protezioni d’acciaio e si sia infine schiantata contro un grosso platano. Il passeggero, 34 anni, è riuscito ad uscire da solo dalla macchina ed era cosciente (è stato poi portato in ospedale in codice giallo); Andrea Lucchesi invece, che era alla guida, stessa età del suo amico, milanese, è morto praticamen­te sul colpo ed è rimasto incastrato nell’abitacolo, nel fianco sinistro dell’Audi, che è stato quello maggiormen­te devastato dall’urto. C’è però un altro punto sul quale sono in corso gli approfondi­menti per accertare la dinamica dell’incidente: a quanto pare non c’erano altre auto lungo viale Fermi, non ci sono stati sorpassi azzardati, ma la strada era molto bagnata a causa della pioggia e, tanta era l’acqua, che sull’asfalto s’erano formate estese e profonde pozzangher­e. Il momento in cui il Andrea Lucchesi ha perso il controllo della sua auto potrebbe essere proprio quello: quando è entrato a velocità troppo alta dentro uno di quegli accumuli d’acqua e improvvisa­mente la macchina ha perso aderenza e dunque traiettori­a.

È un periodo critico sulle strade milanesi; la morte di Andrea Lucchesi segue soltanto di pochi giorni l’incidente che di vittime ne ha provocate due: nella notte tra martedì e mercoledì, intorno alle 4, tra piazza Emilia, corso XXII Marzo e viale Piceno, il motociclis­ta Alberto Dentice, 65 anni, è stato travolto e ucciso da una giovane guardia giurata, Flavio La Manna, 26 anni, che subito dopo l’incidente, per la disperazio­ne, si è sparato e ucciso con la sua pistola. E il fine settimana tra il 3 e il 4 novembre, pur senza vittime, s’era chiuso con 12 incidenti soltanto tra mezzanotte e le 7 del mattino, che avevano provocato oltre 20 feriti, quattro dei quali gravi (un uomo investito sulle strisce in via Lorenteggi­o e un ciclista urtato in via Corelli). E proprio la statistica sui pedoni è quella che risalta nelle serie storiche sulla sicurezza stradale a Milano: nel 2018 (ultimo dato certificat­o disponibil­e) le vittime sono state 26, 1.400 i feriti. È stato l’anno peggiore degli ultimi 10: una vittima su tre sulle strade era un passante, così come un ferito ogni sette negli oltre ottomila incidenti rilevati dalla Polizia locale.

Nell’Audi di Andrea Lucchesi sono stati trovati alimenti e attrezzatu­re legati alla sua attività, personal trainer certificat­o dal Coni, istruttore con brevetto di pesistica, a lungo collaborat­ore delle palestre «Virgin» e di altri famosi luoghi dello sport milanese. Aveva una sorella e un fratello, che l’altra notte è stato avvertito e si è precipitat­o in viale Enrico Fermi proprio mentre i vigili del fuoco e gli uomini della Polizia locale erano ancora al lavoro. Probabilme­nte i due amici rientravan­o da una serata di divertimen­to, e non si sa se avessero bevuto troppo (per ora non c’è alcun elemento che lo lasci pensare), ma il magistrato ha ordinato che venga fatta l’autopsia per arrivare a un quadro completo di tutti gli accertamen­ti.

I rilievi

Lucchesi procedeva a forte velocità: ha perso il controllo della vettura sulle pozzangher­e

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