Cheerleader sul ghiaccio verso i Giochi
A Sesto San Giovanni l’unica squadra italiana L’obiettivo sono i Giochi invernali del 2026 «Puntiamo ad aprire le gare delle olimpiadi»
Prime in Italia, prime in Europa. E giovani. Danzano e volteggiano sul ghiaccio. Sono le «Ice Cheerleader», cinque atlete che al Palasesto hanno conquistato il cuore di tutti. Anna Balducci, la capitana, ha 19 anni, Sofia Lugli e Tamara Bugli 18, Chiara Mozzati 15 e Ludovica Zavaglio 12 anni. La squadra è nata dal pattinaggio artistico. Era l’ottobre del 2016: da quel giorno è stato un crescendo di successi. Allenamento duro e intenso, che però si limita a due ore settimanali, lasciando così spazio agli altri impegni, per primo la scuola. L’obiettivo sono i Giochi invernali del 2026: «Vogliamo aprire le gare delle Olimpiadi».
Giovani come la disciplina che praticano. Prime in Italia, prime in Europa. A Sesto San Giovanni, sul ghiaccio, loro danzano e mentre volteggiano hanno gli occhi che brillano. Sono le Ice Cheerleader, cinque atlete che al Palasesto hanno conquistato il cuore di tutti. Anna Balducci, la capitana, ha 19 anni, Sofia Lugli e Tamara Bugli sono diciottenni, Chiara Mozzati, 15 anni, e Ludovica Zavaglio, 12. «Ma ce ne sono anche di più giovani — aggiunge la manager e presidente dell’associazione Antonella Fort, classe 1968 —: sono proprio delle bambine, vanno dai sette agli undici anni». Antonella, si occupa del marketing, dirige e organizza: «La nostra squadra è nata dal pattinaggio artistico, per un’intuizione della capitana, che poi è mia figlia — sottolinea, con una punta di orgoglio —. Avevamo tante defezioni nel pattinaggio classico su ghiaccio, attività che prevede allenamenti duri, impegno continuo e nessuna competizione. Così Anna un giorno mi ha detto: “Mamma facciamo come in Canada, diventiamo le ragazze ice cheerleader italiane”. Era l’ottobre del 2016, da quel giorno è stato un crescendo di successi, tante ragazze sono tornate in pista. L’allenamento è intenso, ma si limita a due ore settimanali, lasciando così spazio agli altri impegni, per primo la scuola. In questo sport ci vuole cuore e dedizione — sottolinea Fort — e io sono una tuttofare. Mi occupo delle ragazze sotto ogni aspetto, loro però ci mettono impegno e entusiasmo. La squadra dà un segnale forte, a tutti: oltre alle virtù individuali, conta lo spirito di gruppo. I sorrisi e la complicità fanno la differenza. Bisogna avere piena fiducia nella compagna e tener conto che non esistono né riserve né panchina. Quindi sempre tutte al massimo, tutte disponibili».
I risultati per le cheerleader di Sesto non si sono fatti attendere: già alcune premiazioni e l’onore di aprire lo spettacolo «Gospel on Ice» nel 2018 proprio al Palasesto. «Questo palazzo del ghiaccio è la nostra casa — continua Antonella Fort —, ma i costi sono elevati, un’ora di ghiaccio costa 300 euro, poi ci sono le magliette, le tute, i pattini.
Negli Stati Uniti questo sport è conosciuto e apprezzato, in Canada funziona come apertura di tutte le manifestazioni sul ghiaccio, in Russia le ragazze danzano e intanto puliscono le piste. Sono Paesi in cui le varie società ricevono sovvenzioni. In Italia siamo agli esordi, facciamo quello che si può. Per fortuna è arrivato uno sponsor, del settore assicurativo, che ci apprezza e ha promesso di tenerci per mano. Intanto abbiamo la conferma che daremo spettacolo, per le feste natalizie, sulle piste di ghiaccio milanesi: da piazza Gae Aulenti, passando per Porta Venezia fino al Duomo. La nostra speranza è arrivare alle Olimpiadi del 2026 e aprire le gare. Anche il Comune di Sesto però ci è sempre stato vicino — continua la manager del ghiccio — e ci da fiducia. Per noi è importante, soprattutto per sperare di avere un futuro».
Un’aspettativa confermata dal sindaco di Sesto, Roberto Di Stefano: «Sono felice di questa iniziativa, le ho viste esibirsi in pista — dice il primo cittadino —. Queste ragazze trasmettono davvero entusiasmo, sono incantevoli. Il legame della squadra con la nostra città è indissolubile. La volontà è di sostenerle, per un domani di successi sul territorio e possibilmente anche oltreconfine».