Corriere della Sera (Milano)

La terza rivoluzion­e di Porta Nuova

Concorso per il Pirellino, spunta l’ipotesi demolizion­e. Rinasce l’ex Telecom. «Un corridoio verde fino a Expo» Visita con gli studenti al campus Bocconi. Sala: no alla Città-Stato, lotta alle disuguagli­anze

- di Federica Cavadini e Pierpaolo Lio

Il nuovo campus urbano della Bocconi, inaugurato ieri con il presidente della Repubblica Mattarella, è stato presentato anche alla città. Gli studenti lo scoprono passo dopo passo: le nuove aule, gli alloggi ampi, gli spazi per studiare. Con il sindaco Sala che al taglio del nastro spiega: «Milano rifiuta di immaginars­i come Città-Stato, mette la sua esperienza a disposizio­ne del Paese». Dall’altra parte di Milano, il maxi progetto di Porta Nuova cresce. Con gli ultimi innesti di Coima attorno a via Melchiorre Gioia, tra cui il «Pirellino» che potrebbe essere abbattuto. E con la suggestion­e di dare il via a una «green line» di dieci chilometri fino all’ex area Expo.

Gli edifici bianchi e trasparent­i, le linee curve, le corti interne, le aule collegate all’esterno con app e Qr code. Il nuovo campus urbano della Bocconi, inaugurato ieri con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, è stato presentato anche alla città. Il progetto comprende aree verdi per 17 mila metri quadrati e un centro sportivo con due piscina, una olimpica, che saranno aperti al quartiere e ieri l’ateneo ha organizzat­o le visite guidate. Ecco l’area sul terreno dell’ex Centrale del latte trasformat­a dagli architetti giapponesi dello studio Sanaa, Kazuyo Sejima e Ryue Nishizawa. Gli edifici destinati alla Sda school of management sono pronti, le lezioni si svolgerann­o qui da gennaio. È già abitata da un anno la residenza Castiglion­i, con 300 posti per studenti e professori ospiti. Mentre è ancora impacchett­ato il nuovo centro sportivo, con il cantiere che chiuderà tra un anno.

La sede della Bocconi così arriva a 90 mila metri quadrati con questo ampliament­o (da 35 mila, intervento da 150 milioni). «È un campus che fra crescere la città, che porta a Milano culture e lingue del mondo e aumenta anche la ricettivit­à per gli studenti, una sfida su cui Milano deve migliorare», sottolinea il sindaco Giuseppe Sala all’inaugurazi­one.

Studenti fuori sede e internazio­nali sono anche all’inaugurazi­one. C’è Aldin Traljic, ventenne, bosniaco, che indica l’edificio ancora in costruzion­e, con palestre e piscine: «L’unica cosa che alla Bocconi mancava per avere un campus come le grandi università internazio­nali era una struttura per lo sport e adesso c’è». Mentre Shivona FernandesK­oeler, tedesca, iscritta al primo anno, si guarda intorno ed è colpita dai «grandi spazi», «dalla luce»: «Il prossimo semestre sarò alla Johns Hopkins negli Stati Uniti ma potrei tornare qui anche per il master», dice convinta. L’entusiasmo delle matricole e i racconti di chi già vive nella nuova sede. Francesco Toti, iscritto al secondo anno, di Sanremo, è ospite nella residenza Castiglion­i aperta un anno fa: «Appartamen­ti grandi, stanze singole, servizi comuni ad ogni piano e spazi

per studiare e per vivere, c’è tutto, fino al ping pong e al calcio balilla», racconta. E spiega a chi visita il campus che il cantiere avanza velocement­e: «Da un mese lavorano anche di notte per completare il centro sportivo». Scopre i nuovi spazi con i compagni di corso Sophia Giacchi, in carrozzina: «Sono iscritta al terzo anno e per le barriere architetto­niche nella sede storica non ho avuto grandi problemi, devo solo fare percorsi più lunghi per arrivare in aula. In questi nuovi edifici credo siano state del tutto eliminate». Fra due mesi la prossima apertura. Fra meno di un anno l’ultimo blocco. «L'attenzione alla sostenibil­ità ambientale è stata massima come dimostrano le soluzioni che sono state impiegate, che garantisco­no efficienza energetica e assenza di emissioni nocive», ha sottolinea­to ieri il rettore Gianmario Verona, prima della cerimonia di apertura dell’anno accademico. Con il sindaco Sala che al taglio del nastro ha aggiunto: «Milano rifiuta di immaginars­i come Città-Stato ma vuole mettere la sua esperienza a disposizio­ne del Paese». E ancora: «Vorrei che questo slancio tornasse a contagiare l'Italia. E questo slancio è l’unica premessa possibile per l’altra grande sfida a cui Milano lavora, la lotta alle diseguagli­anze, che si battono creando opportunit­à sul territorio, di studio, lavoro, impresa. Serve aprire campus e sostenere chi li vuole frequentar­e ne ha il merito e non ha magari i soldi per farlo».

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1 Aldin Traljic, 20 anni, bosniaco, la tedesca Shivona Fernandes-Koehler (20) e Angelica Bozzi (22) nel nuovo campus 2 In alto: Sophia Giacchi con i compagni 3 Il presidente Mattarella con i rappresent­anti degli studenti 4 Alcuni ragazzi nella residenza Castiglion­i
(foto Cozzoli) 4 1 Aldin Traljic, 20 anni, bosniaco, la tedesca Shivona Fernandes-Koehler (20) e Angelica Bozzi (22) nel nuovo campus 2 In alto: Sophia Giacchi con i compagni 3 Il presidente Mattarella con i rappresent­anti degli studenti 4 Alcuni ragazzi nella residenza Castiglion­i
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