Corriere della Sera (Milano)

Parrucchie­re-pusher per i raduni techno

Spaccio in negozio, preso un 22enne

- di Federico Berni

Nella casa dello spacciator­e di 22 anni arrestato ieri dai carabinier­i della compagnia di San Donato c’era un campionari­o di sostanze chimiche, destinato prevalente­mente alle feste di musica techno e ai rave party: ecstasy, chetamina e «droga dello stupro». Parrucchie­re di giorno, pusher di notte, la doppia vita del giovane. Nel suo laboratori­o trovate anche pasticche «griffate»: dalle più leggere con il logo e il nome della Tesla (fedele al brand della società di Elon Musk), alle più pesanti, le Whatsapp, verdi, con tanto di cornetta del telefono al centro.

Una pastiglia verde, riproduzio­ne fedele del simbolo di Whatsapp, con tanto di piccola cornetta impressa sulla superficie. Sembra una caramellin­a innocua, ma non lo è. È un concentrat­o potente di Mdma, il principio attivo dell’ecstasy, la droga simbolo dello sballo legato al mondo dei rave party, delle discoteche, dei raduni all’insegna della musica techno più spinta. Ma le «whatsapp» erano solo uno dei prodotti che un parrucchie­re 22enne di San Giuliano Milanese poteva offrire alla clientela.

In casa del giovane, già noto alle forze dell’ordine per precedenti denunce, i carabinier­i della compagnia di San Donato Milanese, agli ordini del maggiore Antonio Ruotolo, hanno scoperto un campionari­o di droghe sintetiche. Sessanta grammi di ketamina (o «special K») — un alto quantitati­vo visto che si vende a dosi da circa mezzo grammo — ventuno di Ghb, la cosiddetta «droga dello stupro» liquida, inodore e insapore, che può essere mescolata nelle bevande senza alterarne il gusto. Venticinqu­e grammi di shaboo, il nome «asiatico» della metanfetam­ina, che negli Stati Uniti chiamano Ice o Crystal meth. Le pasticche di ecstasy erano di qualità e prezzo (a partire da 20 euro) differenti. Le più «leggere» erano le Tesla (come l’azienda di Elon Musk). Poi c’erano le Donkey Kong (dal personaggi­o dei videogame di Mario Bros), le Tekashi69 (il nome di un rapper americano coinvolto in pesanti guai giudiziari), e infine le «whatsapp», considerat­e dagli investigat­ori le più forti, e quindi anche le più costose (fino a 50 euro a pasticca).

I carabinier­i sono arrivati allo spacciator­e, che ha anche un lavoro regolare come coiffeur in un negozio dell’hinterland, durante un servizio di controllo nel fine settimana. Operazioni che tendono a colpire all’ora dell’aperitivo, quando prendono vita le serate di punta per club, e locali notturni, specialmen­te nella cintura est di Milano. Il momento in cui gli spacciator­i cominciano a fare affari.

Ma quello delle droghe da laboratori­o, specialmen­te Mdma e ketamina, è un mercato strettamen­te legato anche al mondo dei rave party. Un fenomeno esploso nei primi anni novanta in Gran Bretagna, e che rappresent­a una questione attuale di ordine pubblico nella zona dell’hinterland sud, dove si tengono molte feste abusive nei capannoni abbandonan­ti.

Eventi apparentem­ente segreti, ma che invece vengono preceduti da un’intensa campagna pubblicita­ria nel dark web, la faccia nascosta di internet. L’ultimo si è tenuto tra sabato e domenica negli ex spazi di una nota ditta di spedizioni e logistica a Settala, con centinaia di giovani identifica­ti. A San Donato, invece, due anni fa vennero sequestrat­e duemila pastiglie di ossicodone, oppiaceo sintetico che due iracheni vendevano fuori dalle scuole.

 ??  ?? I «brand»
Le pasticche segnate come «Tesla» con il marchio dell’azienda di Elon Musk, trovate dai carabinier­i nel laboratori­o del giovane coiffeur
I «brand» Le pasticche segnate come «Tesla» con il marchio dell’azienda di Elon Musk, trovate dai carabinier­i nel laboratori­o del giovane coiffeur

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy