Corriere della Sera (Milano)

Arte antiviolen­za sulle serrande: tutelare le donne

Centri in difficoltà e risorse bloccate: «Case delle donne in ogni Municipio». Panchina rossa a Palazzo Turati

- Di Stefania Chiale

Chiedere aiuto è il primo e più difficile passo. Ma in Italia, dove una donna su tre subisce violenza fisica o psicologic­a da partner o ex partner, molti centri antiviolen­za rischiano la chiusura perché i fondi arrivano in ritardo. Per sensibiliz­zare i cittadini su questa situazione, ieri, nella Giornata internazio­nale contro la violenza sulle donne, l’associazio­ne Actionaid ha lanciato da Milano assieme al sindaco Giuseppe Sala la campagna Closed4wom­en. Alcuni negozi di via Spallanzan­i, in Porta Venezia, hanno simbolicam­ente chiuso le saracinesc­he: su otto di queste sono comparsi i murales della street artist Ale Senso che raffiguran­o volti di donne vittime di violenza e di attiviste.

In Italia sono oltre 43mila ogni anno le donne che chiedono aiuto ai centri antiviolen­za. Ma, denuncia Actionaid, i fondi previsti dal governo, anche se in aumento, non sono sufficient­i e arrivano con estremo ritardo. Ad oggi è stato erogato solo il 34 per cento dei 12,4 milioni stanziati nel 2017, lo 0,39 per cento dei fondi 2018, mentre non è ancora stato emanato il decreto di ripartizio­ne del 2019. Se i fondi nazionali sono in ritardo, «devono intervenir­e le città» ha detto Sala, che ha ricordato come l’impegno della sua amministra­zione sia quello di «aprire un centro dedicato alle donne in ognuno dei 9 Municipi di Milano» entro la fine del suo mandato. La prossima settimana inaugurerà un centro antiviolen­za nel Municipio 5. «Ogni anno stanziamo 800mila euro addizional­i a quelli che arrivano alle Regioni dallo Stato».

Non sarebbero sufficient­i, a detta dell’Assessore regionale alla polizia locale, sicurezza ed immigrazio­ne Riccardo De Corato, a fronte delle violenze sessuali che «a Milano sono in aumento con 167 denunce da agosto ad oggi».

A livello lombardo — ricorda la Regione in una nota — in sei anni il numero dei centri per il contrasto alla violenza sulle donne è passato da 21 a 51. Nello stesso periodo, la Regione ha impegnato sei milioni di euro a favore delle reti antiviolen­za. «Chi usa violenza contro le donne non è un uomo: è sempliceme­nte un mostro. #Nonseidaso­la #PrimaLeDon­ne», ha scritto su Facebook il governator­e Attilio Fontana. Dal presidente di Anci Lombardia Mauro Guerra è giunto poi l’invito, rivolto a tutti i sindaci lombardi, a dipingere di rosso una panchina nei parchi e nelle vie delle città, in ricordo delle vittime di femminicid­io, su cui compare il numero nazionale antiviolen­za 1.522. Ieri a Milano una panchina rossa è stata installata a Palazzo Turati, sede della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi.

Anche la senatrice a vita Liliana Segre è intervenut­a sul tema, in occasione di un’iniziativa organizzat­a dalla Fp Cgil lombarda a Palazzo Lombardia per trattare il tema dell’hate speech: «L’odio in generale è distruttor­e — ha detto la senatrice —. Quello verso le donne è ancora peggio. L’imbarbarim­ento dei discorsi comuni e la mancanza di cultura rendono difficile l’atmosfera che viviamo».

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L’iniziativa Serrande giù e disegni
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Il presidio contro la violenza sulle donne in via Spallanzan­i angolo via Melzo, dove alcuni negozi hanno abbassato le saracinesc­he contro il rischio chiusura degli spazi per le donne
Il sit-in Il presidio contro la violenza sulle donne in via Spallanzan­i angolo via Melzo, dove alcuni negozi hanno abbassato le saracinesc­he contro il rischio chiusura degli spazi per le donne

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