Corriere della Sera (Milano)

La Sud di Farina e Shevchenko Quando il calcio lascia l’area vip

Il «tifoso» Zhang

- Stefano Landi

Ammesso anche che possa trattarsi di astuta operazione di marketing, il (vice) presidente cinese che va a vedere la partita al pub come un comune mortale armato di birra come tutti i tifosi intorno è una bella immagine. Perché accorcia le distanze, in uno sport sempre più a misura di business. A giocare con i ricordi, nel calcio moderno non viene in mente niente di simile. Come Steven Zhang (nella foto con una tifosa) nessuno mai. A livello di calate tra i tifosi, sempre con una strizzatin­a d’occhio al marketing, vengono se mai in mente presidenti e giocatori al centro della curva come ultras qualunque. In tempi recenti, Daniele Massaro e Andriy Shevchenko nella Sud. Ma lo fecero anche presidenti, come Giussy Farina, che prima di timonare il Milan in B tra insulti diffusi, salì tra i tamburi della Fossa dei Leoni come un alieno in giacca e cravatta. Altro rito, molto più anni 80, era quello delle cene dei Club. Soprattutt­o sotto Natale, i giocatori di Milan e Inter andavano in pellegrina­ggio a tavola in mezzo ai tifosi, tra un cin in cin e un selfie. Altra formula che negli anni ha preso piede è quello delle feste ultras. Al 50esimo delle polemiche, quello in cui Matteo Salvini si fece fotografar­e con un capo curva indagato, c’era per esempio Franco Baresi, il capitano dei capitani. O a quelle dell’Inter dove Dejan Stankovic andava sempre volentieri.

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