Corriere della Sera (Milano)

MILANO MOSTRA I MUSCOLI ANCHE IN CAMPIONATO

- di Roberto De Ponti

Contava, eccome se contava. Quella con Sassari non era una semplice partita di stagione regolare. Arrivava dopo due sfide ravvicinat­e di Eurolega — e che sfide! — con Maccabi ed Efes, costate energie fisiche e nervose. Era preceduta da un’altra sconfitta in campionato, la quarta in nove giornate, con tanto di grido di allarme di Ettore Messina: se andiamo avanti così, rischiamo di rimanere fuori dalle otto finaliste di Coppa Italia. Vedeva al Forum una delle squadre più forti del campionato, sicurament­e una delle più in forma, costruita apposta per minare le certezze milanesi. Ma soprattutt­o, arrivava a meno di sei mesi dall’orribile eliminazio­ne in semifinale, 3-0 per Sassari e fine corsa per l’Olimpia, per Simone Pianigiani e per Mike James. Di quelle sfide, è rimasta l’esultanza di Gianmarco Pozzecco, i muscoli mostrati alla folla mentre Milano agonizzava sul parquet.

Che ci fosse qualche preoccupaz­ione, in casa biancoross­a, è un fatto. I superstiti della semifinale sapevano che quella di domenica non sarebbe stata una partita qualunque. La aspettavan­o. Aspettavan­o Sassari. E hanno cancellato ogni paura. Controllan­do il risultato per tre quarti di gara e chiudendo il match nell’ultimo quarto, segnando ancora la bellezza di 31 punti. Era già successo contro il Barcellona, 31 punti nei 10 minuti conclusivi e altra vittoria di prestigio.

Quando è in giornata, Milano è così: lavora ai fianchi gli avversari (o resta aggrappata alla partita, fate un po’ come vi pare) per poi finirli nel quarto decisivo. E l’esempio di questa crescita all’interno dei 40 minuti è Nemanja Nedovic, che nella ripresa comincia a segnare canestri dallo spogliatoi­o diventando il miglior marcatore dei secondi 20 minuti: quanto mancava, lo scorso anno, un giocatore così. Quanto mancava lui.

La vittoria contro Sassari è un messaggio alla nazione, e naturalmen­te a Sassari medesima: non illudetevi, non stiamo pensando soltanto all’Eurolega, quando conta sappiamo essere concentrat­i e vincere anche in campionato. È un’iniezione di fiducia anche alla unit milanese di serie A (quella d’Europa ormai di fiducia ne ha da vendere). Per questo lo snodo di domenica era cruciale per l’Olimpia, ancora senza Gudaitis, e persino priva dell’influenzat­o Ettore Messina.

Un’esibizione di muscoli: Nedovic, che quella semifinale l’ha giocata (male), si è sentito in diritto di mostrarli a Pozzecco, facendo il verso alla sua esultanza. Per la serie: chi è più forte adesso?

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(Ciamillo) Forza Nemanja Nedovic, 14 punti domenica
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