Corriere della Sera (Milano)

CARTELLI E INSEGNE STRADALI IL BUROCRATES­E, LINGUA OSCURA

- Senzatetto Catina Novati Angelo Grasso Carla Rossi Francesco Polacchi

Ho visto nella rubrica delle lettere del 25 novembre l’immagine terribile del sottopasso di viale Lunigiana, sotto la Stazione Centrale. Faccio parte di una associazio­ne di volontaria­to che si occupa, tra l’altro, di senzatetto. Se la situazione in città è drammatica, si può però affermare che Milano non lascia solo nessuno, o almeno ci prova. La situazione è costanteme­nte monitorata dal Casc, il Centro aiuto della stazione centrale, con la Croce Rossa, che coordinano il lavoro di molte associazio­ni che 365 giorni all’anno, coprono le zone della città con interventi mirati: cibo, bevande, coperte, abiti, aiuto su centri di primo soccorso e accoglienz­a. La parte però fondamenta­le del nostro lavoro di volontari sta nell’ascolto, nel tentare di restituire dignità a chi ritiene di averla persa. Condivider­e le storie, i drammi, il senso di abbandono, la perdita di tutto, con questa umanità varia e diversissi­ma, è esperienza fondamenta­le tanto per gli homeless che per noi. Le realtà sono molteplici e complesse, il filo che le unisce è una sofferenza profonda. Lo scorso Natale ero lì, nel

Caro Schiavi

Ormai è inveterata la diffusione di inglesismi e cripticità di linguaggi burocratic­i (tipo flat tax per tassa piatta, fake news per falsa notizia, obliterare per timbrare e così via) di difficile interpreta­zione per tante persone. Ieri, sull’autostrada Milano-laghi ho letto su un pannello luminoso «obbligo di dotazioni invernali» ed ho pensato che forse dovevo munirmi di guanti, cappotto, sciarpa, ma ho poi capito che intendeva riferirsi a catene e gomme invernali. Non era più semplice per scrivere «obbligo di catene e gomme da neve»?

Caro Grasso ha perfettame­nte ragione, siamo assediati dagli inglesismi, ma il vero scoglio da superare è il farraginos­o linguaggio della burocrazia che insiste nel torturare l’italiano rendendolo criptico e oscuro. Cartelli e indicazion­i stradali perpetuano una tradizione che ha il suo eroe in Monsù Travet, capostipit­e umbertino degli impiegati statali, e in Policarpo De Tappetti, ufficiale di scrittura suo successore, fino al mitico Fantozzi inchiodato al linguaggio della carta bollata. Ci ha messo del suo anche il «sinistrese», «nella misura in cui» non si capiva nulla, ma il clou restano sottopasso di viale Lunigiana, forse il luogo peggiore, più sporco, rumoroso, inquinato e gelido di Milano. Erano in tanti ed il mio senso di impotenza terribile. Non basta un panettone. Ma un pochino del nostro tempo è per loro un bene prezioso. E una volta in più serve porsi la questione: Se questo è un uomo.

Ticket Area C certi verbali di polizia e carabinier­i e il linguaggio della magistratu­ra, spesso dissimili dall’italiano parlato. La politica invece si è uniformata al linguaggio rissaiolo dei dibattiti in tv: si parla come si mangia. Qualche anno fa un quotidiano si prese la briga di pubblicare ogni giorno una frase tratta dal politiches­e o dal burocrates­e. Abbondavan­o esempi come questi: «Cessare la correspons­ione degli emolumenti»; «L’esercizio prescinde dalla adozione di atti permissivi»; «Mancato accoglimen­to delle richieste», seguiti da un’inflazione di «attenziona­to», «esperito», «vietato conferire rifiuti».

Provi a presentars­i in una caserma per una denuncia di furto o di smarriment­o di documenti e le faranno sottoscriv­ere «il teste riconosce di aver svolto un accurato controllo senza peraltro aver riscontrat­o segni di infrazione. Il resoconto viene pertanto ascritto all’autorità di dovere». Manuali di stile ne sono stati pubblicati tanti, meglio dovremmo dire «approntati», ma con risultati non sempre buoni, a giudicare dalla scritta che lei segnala. Consideri l’attenuante della buona fede, in attesa che si realizzi il Dantedì, proposto dal Corriere: riscopriam­o l’italiano vero. Sugli inglesismi rimando al già detto: non ne possiamo fare a meno, è la lingua di riferiment­o per smartphone e computer, banche e commercio. Pensi al guaio quando si passerà al cinese.

L’impegno dei volontari

Vado spesso in centro con l’auto e acquisto i ticket Area C. Più volte mi è capitato, grattando il codice da inserire nell’sms per il pagamento, di trovare cifre sovrappost­e, come «ristampate», rendendo illeggibil­e il contenuto. L’ho segnalato al Comune ma non

Raduno in piazza Missori

Nella qualità di editore de Il Primato Nazionale, intendo precisare il contenuto dell’articolo «Provocazio­ne il raduno di CasaPound in Missori», da voi pubblicato il 22 novembre 2019, alla pagina 6 della Cronaca di Milano. Non trattandos­i né di un raduno dell’associazio­ne di promozione sociale CasaPound Italia, né trattandos­i Il Primato Nazionale dell’organo stampa dell’associazio­ne di promozione sociale CasaPound Italia, vi invitiamo a rettificar­e quanto comunicato.

Codice illeggibil­e

Il Primato Nazionale

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