Scala e cortei, sei giorni di allerta
La Prima, Mattarella, piazza Fontana e Segre: il piano preventivo di intelligence e sicurezza
Sei giorni ad alta tensione: non soltanto la Prima, in programma sabato, preoccupa gli analisi di Questura e Co- mando provinciale: la prossima settimana, in programma i cortei per Liliana Segre e quello dal Comune a piazza Fontana, nei 50 anni dalla strage, con la presenza del Capo di Stato Sergio Mattarella. Alla Scala le ultime prove in vista del debutto della Tosca, ma per molti artisti stranieri c’è anche il problema del permesso di soggiorno. Per la legge sono lavoratori autonomi e l’iter può rivelarsi kafkiano. Come nel caso del baritono coreano Jin Won Chung, diplomato alla «Verdi» e poi bloccato prima di poter rientrare a cantare in Italia.
Chailly L’attenzione di questa «Tosca» è sugli otto inserti musicali della prima versione recuperati
Èuna Milano sliding-doors quella della Prima 2019. Si attende, nuovamente, l’arrivo del presidente della Repubblica; ci sarà il futuro sovrintendente, Dominique Meyer, ma solo come ospite. Tosca, il soprano russo Anna Netrebko, gira per la città in incognita come da belle foto su Instagram, ma fa i capricci da diva con la stampa. Infine c’è il mattatore, Alexander Pereira, che saluta da far suo. «Per me si chiude un libro e se ne apre un altro. La vita è così, è una bella sfida alla mia età avere un’altra chance». Il sovrintendente si dice soddisfatto dei risultati raggiunti in questi sei anni. «Siamo riusciti a fare un nuovo contratto unico senza uno sciopero, abbiamo alzato le vendite da 28 a 35 milioni di euro dimostrando che viene nuovo pubblico, abbiamo attirato migliaia di bambini, nuovi sponsor e aumento le alzate di sipario». Una cosa rimprovera: «Quando la Scala va all’estero politica e imprenditori dovrebbero fare più team». Auguri a Meyer e primo accordo con lui: la «Tosca» (trasmessa da Rai 1 in diretta e in molti posti della città) risulterà co-prodotta con il Maggio musicale, dove Pereira la porterà con sé.
«Senza la condivisione con Pereira — afferma il maestro
Riccardo Chailly — non sarebbe esistito un progetto pucciniano così vasto e nemmeno senza Casa Ricordi e i musicologi che ci hanno sostenuto. Ringrazio i cantanti tutti già protagonisti di altre prime. L’attenzione di questa «Tosca» è sugli otto inserti musicali della prima versione qui recuperati, anche con grande evidenza registica». Mentre Tosca si butta da Castel Sant’Angelo sentiremo di nuovo le note di E lucevan le stelle. «In tutte le opere di Puccini, a parte Turandot, ci sono finali differenti».
La violenza contro le donne ci sono nella «Tosca», ma il regista Davide Livermore riporta l’attenzione sull’«arte» accantonando la cronaca. «Tosca è una storia senza tempo, spero non valga anche per il futuro, ma certo per la contemporaneità. Gli otto inserti pucciniani recuperati sono stati un’occasione per fare teatro. Il più grande regista è
stato Puccini: in lui c’è la nascita della cinematografia». Come da partitura si inizia a Sant’Andrea della Valle, «ma vediamo anche la scena precedente, un uomo che scappa da una prigione. Entreremo a Palazzo Farnese come se ci fosse la telecamera: la scenografia crea sospensioni, avvicinamenti, cambio di piano, soggetto e controsoggetto».
Indisponibile ieri la Netrebko (Pereira ha abbozzato «motivi di salute»), per Saioa Hernandez («Tosca» nelle ultime tre recite e in tournée) gli «approfondimenti fatti hanno arricchito il personaggio». Francesco Meli (Cavaradossi) e Luca Salsi (Scarpia), avversari in scena sono amiconi nella vita: Salsi è stato il padrino di battesimo del figlio di Meli. Insieme in tante opere di Verdi, per la prima volta lo sono in Puccini. «Cavaradossi è un ruolo articolato — racconta Meli —. Sarà un Cavaradossi malinconico, romantico, amoroso… ma niente applauso dopo E lucevan le stelle perché non si ferma la musica». «È la terza volta che faccio Scarpia — racconta Salsi — e fino adesso non avevo trovato la chiave giusta per renderlo più elegante, meno volgare. Ringrazio la Scala, un teatro dove in questa stagione canterò 33 volte».
Tra gli sponsor principali ci sono Edison — un sodalizio che dura da 135 anni e possibile prossimo socio fondatore — e poi Rolex, Bmw Italia — da quindici a sostegno della Prima — e Japan Tobacco International — impegnato nei programmi di accessibilità al Museo teatrale. Lo spumante della cena sarà sempre Bellavista Terre Moretti di Erbusco. Ferrarelle l’acqua, Riso Gallo per il primo e Bourbon per l’ultimo (il caffè). La Treccani ristampa e regala il libretto di «Tosca» e gli Amici della Scala un volume su Visconti.