Scienza contro poesia, chi vince?
In scena i fratelli Crippa Maddalena è un’umanista Giovanni ama i numeri
Lui è Paolo, un fisico innamorato del suo mondo, la scienza. Lei è Francesca, umanista, una donna sensibile e profonda amante delle lettere: due fratelli dalla brillante carriera universitaria, due diversi punti di vista sulla realtà.
Debutta stasera al teatro Franco Parenti «L’infinito tra parentesi» di Marco Malvaldi, per la regia di Piero Maccarinelli. Uno spettacolo dove si riflette, si ride e ci si emoziona che ha per protagonisti due fratelli in scena e nella vita, Giovanni e Maddalena Crippa. «Siamo molto soddisfatti di questo lavoro», dice l’attrice, «il pubblico è molto coinvolto perché nonostante si parli dell’incontro-scontro tra cultura scientifica e umanistica, il testo è immediato, ironico e godibilissimo».
Tutto si svolge in una biblioteca, è qui dove tra libri e pensieri dalle tesi contrastanti, Francesca ha voluto incontrare il fratello, l’occasione è la
In famiglia candidatura di Paolo in lotta per diventare rettore nella stessa università dove entrambi insegnano. Con un ritmo vorticoso abitato da suspense e rivelazioni (la pièce è tratta dall’omonimo testo del giallista-chimico Malvaldi) il confronto tra Paolo e Francesca si trasforma presto in un ring in cui la sfida tra letteratura, poesia e scienza è la vera protagonista. «Ciò che mi ha affascinato immediatamente dell’opera è il suo obiettivo», sottolinea Maddalena Crippa, «far ragionare sull’apparente distanza tra i due mondi per dichiarare quanto sia necessario l’equilibrio razionalità –emozione. Due concezioni opposte con cui dobbiamo fare i conti tutti i giorni per affermare ogni volta che l’uno non può esistere senza l’altro». In scena dunque nessun parolone, né complessi saperi da addetti ai lavori, piuttosto una diatriba dalla dinamica quotidiana del tutto famigliare: «Francesca ha voluto incontrare suo fratello per fargli prendere coscienza di una parte di sé che lui non vuole vedere, lo capirà piano piano attraverso le righe delle sue sensazioni che non potrà più negar». Uno spettacolo in cui il rapporto fratello- sorella agito in teatro rispecchia almeno in parte la realtà: «Giovanni ha sempre avuto un approccio scientifico rispetto alla vita, esattamente l’opposto del mio, io vibro per un romanzo o un poema non certo per una formula matematica o un teorema scientifico. Riflettere su tutto ciò sul palco divertendoci ci fa un gran bene e credo possa essere di aiuto anche per il nostro pubblico. Bisogna far brillare tutte le facce del prisma, non solo quelle che ci appartengono istintivamente».