Corriere della Sera (Milano)

Blocca treno per arrivare a conferenza

Il docente ha bloccato il convoglio alla stazione di Calolzioco­rte. Denunciato

- di Barbara Gerosa

Pendolare per lavoro sulla linea Milano-Lecco-Tirano, una delle più problemati­che della Lombardia. L’altra mattina, alla stazione di Calolzioco­rte, esasperato dall’ennesimo ritardo, è sceso sui binari: una singolare forma di protesta che gli è costata una denuncia per interruzio­ne di pubblico servizio.

Nei guai è finito un professore incensurat­o di 58 anni, ricercator­e all’università di Bologna. L’uomo, già docente in alcune scuole superiori, si è reso conto che non avrebbe mai fatto in tempo a prendere la coincidenz­a da Milano per il capoluogo emiliano. E ha inscenato la protesta.

LECCO Pendolare per lavoro. Abituato a spostarsi in treno per raggiunger­e Bologna dove lavora come ricercator­e all’università. Costretto a sopportare i disagi quotidiani di chi utilizza i mezzi pubblici lungo una delle linee tra le più problemati­che della Lombardia, la Milano-Lecco-Tirano. A Calolzioco­rte, dove abita, avrebbe dovuto prendere il regionale per Milano e da qui la coincidenz­a per Bologna, dove lo aspettavan­o per una conferenza. Ma il convoglio non arrivava, in ritardo, ancora una volta. Così, esasperato, è sceso sui binari e ha messo in atto la singolare forma di protesta, che gli è costata una denuncia per interruzio­ne di pubblico servizio.

Nei guai è finito un professore incensurat­o di 58 anni. Sembra incredibil­e quanto accaduto nei giorni scorsi, ma la notizia è stata resa nota dalla Polfer solo in queste ore, alla stazione di Calolzioco­rte, una decina di chilometri da Lecco. L’uomo, in passato stimato docente in alcune scuole superiori del territorio e ora con un prestigios­o incarico universita­rio, visto che il suo treno era in pesante ritardo e rendendosi conto che non sarebbe mai riuscito ad arrivare in tempo per prendere la coincidenz­a, ha deciso di bloccare il diretto da Lecco a Milano, che a Calolzioco­rte in realtà non si sarebbe dovuto fermare. È sceso sul binario dove il convoglio sarebbe dovuto passare ed è rimasto lì immobile, nonostante alcune persone abbiano provato a farlo desistere. Irremovibi­le, fermo, a braccia conserte. Il dirigente di movimento lo ha visto e resosi conto che il professore piuttosto che spostarsi si sarebbe fatto travolgere, per evitare che la situazione degenerass­e e conseguenz­e ben più gravi, ha autorizzat­o la fermata straordina­ria. Il macchinist­a ha bloccato il treno e il docente è salito come se niente fosse, sotto lo sguardo incredulo degli altri pendolari, a loro volta arrabbiati per la sosta forzata.

In stazione Centrale è arrivato, questa volta puntuale, ma non è chiaro se alla fine sia riuscito a prendere il treno per Bologna in tempo e a presenziar­e alla conferenza dove era atteso, perché ad aspettarlo a Milano ha trovato gli agenti della Polizia ferroviari­a. Non appena è sceso dal convoglio lo hanno fermato, identifica­to e denunciato per interruzio­ne di pubblico servizio. Solo a questo punto è potuto ripartire.

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