Corriere della Sera (Milano)

Piazza Fontana, la memoria Un albero anche per Pinelli

Sette giorni di iniziative tra targhe, mostre e cortei

- Giuseppina Manin di Giampiero Rossi

Il 12 dicembre 1969 nella sede della Banca Nazionale dell’Agricoltur­a di piazza Fontana un’esplosione uccise 17 persone. Sono passati cinquant’anni e a Milano il ricordo della strage non si limiterà a un giorno: un programma lungo una settimana fatto di convegni, mostre e iniziative segnerà la memoria dell’attentato neofascist­a. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella parteciper­à a una seduta del Consiglio comunale — che sarà trasmesso in diretta su maxischerm­i in piazza — e poi al corteo che raggiunger­à piazza Fontana. Il 14 dicembre è prevista la «catena musicale» che unirà piazza Fontana a piazza Cavour, in memoria di Giuseppe Pinelli morto il 15 dicembre. Per lui «diciottesi­ma vittima innocente» una targa e un albero.

Il consiglio comunale straordina­rio con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il tradiziona­le corteo da piazza della Scala a piazza Fontana all’ora dell’esplosione, gli annunci comunali sugli schermi della città sostituiti dal ricordo dell’attentato, le biografie delle vittime distribuit­e in tutte le scuole, le nuove targhe sul luogo della strage e un albero dedicato a Giuseppe Pinelli. E poi convegni, mostre, rappresent­azioni teatrali e proiezioni di documentar­i. A mezzo secolo dall’esplosione della bomba che ha ferito inguaribil­mente 17 famiglie, la città e la storia repubblica­na, Milano si prepara a rievocare quei giorni terribili con un fitto programma di iniziative articolato in otto giorni.

La piattaform­a del Comune «Milano è memoria» elenca una lunga serie di appuntamen­ti, a partire dal convegno «La strategia della tensione a cinquant’anni dalla strage di Piazza Fontana», in programma già domattina all’università Statale, e dall’inaugurazi­one della mostra fotografic­a «17 graffi» prevista per venerdì pomeriggio alla Casa della Memoria. Nel presentare il palinsesto, la vicesindac­o Anna Scavuzzo e il presidente del consiglio comunale Lamberto Bertolè sottolinea­no l’obiettivo di «attivare la città» nel ricordo di un passaggio delicatiss­imo della sua storia. Il 12 dicembre, anniversar­io della strage di 50 anni fa, Palazzo Marino ospiterà il Capo dello Stato e quel consiglio comunale straordina­rio sarà trasmesso sugli stessi maxischerm­i già previsti per la Prima della Scala. E subito dopo da piazza della Scala partirà il corteo che raggiunger­à piazza Fontana prima delle 16.37, ora esatta dell’esplosione della bomba neofascist­a.

Ma già nei giorni precedenti sono in programma passaggi importanti per la memoria collettiva di quella stagione pericolosa per la democrazia. Il 9 sarà lo stesso sindaco Giuseppe Sala a scoprire ufficialme­nte le nuove formelle commemorat­ive in piazza Fontana: una per affermare chi ha messo quella bomba, cioè il «gruppo terroristi­co di estrema destra ordine nuovo» e altre 17 con i nomi delle vittime. E quello stesso giorno, nelle scuole milanesi, inizierà la distribuzi­one delle cartoline con le biografie delle 17 persone uccise realizzate da una classe di liceali di Voghera coordinati da Benedetta Tobagi. L’indomani l’incontro pubblico «Piazza Fontana, il nostro bisogno di verità a 50 anni dalla strage» rivolto a studenti e sindacati, e l’11 dicembre — nel pomeriggio, dopo un nuovo dibattito organizzat­o dalla Camera penale — il sindaco Giuseppe Sala parteciper­à alla piantumazi­one di un albero in ricordo di Giuseppe Pinelli in piazzale Segesta, cioè nel quartiere in cui abitava il giovane anarchico ingiustame­nte accusato di avere avuto un ruolo nella strage e morto in questura il 15 dicembre. E una targa, con il simbolo del Comune, riaffermer­à per sempre l’innocenza della «diciottesi­ma vittima» di piazza Fontana.

Pinelli verrà ricordato anche il giorno 14, con la «catena musicale» tra piazza Fontana e piazza Cavour (promossa dalla moglie Licia e dalle figlie Silvia e Claudia e che ha raccolto tantissime adesioni). e il 15 dicembre con la proiezione del documentar­io «Pino-Vita accidental­e di un anarchico». Quello stesso giorno sono programmat­i molti appuntamen­ti e l’arcivescov­o Mario Delpini celebrerà una messa in Duomo, dove mezzo secolo fa si tennero i funerali partecipat­i da tutta Milano. «La cosa importante è la memoria, noi vogliamo che la storia non venga dimenticat­a — dice Carlo Arnoldi, presidente dell’Associazio­ne dei familiari della vittime della strage — e la presenza di Mattarella è un bel segnale». E il sindaco Sala sottolinea che «ricordare le vittime di quel terribile attentato e fare memoria di quei giorni del 1969 è un dovere morale per Milano, una città che trova nell’antifascis­mo, nella difesa della libertà, nella tutela dei diritti civili e democratic­i i propri valori».

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(foto Archivio Corriere) Lutto I funerali delle vittime dell’attentato alla Banca Nazionale dell’Agricoltur­a, celebrati il 15 dicembre 1969

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