Corriere della Sera (Milano)

Le doglie in auto e il parto guidato al telefono: così è nata Jeanine

Un’infermiera ha assistito i genitori a distanza. Il papà: emozione e spavento, ci ha soccorso una passante

- Giovanna Maria Fagnani

«Sono stato il primo a prenderla in braccio. Era stupenda. Mi sono emozionato. Tanto. Una sensazione incredibil­e. Ma ero spaventato, non sapevo cosa fare». E invece papà Wilson, 45 anni, non avrebbe potuto fare di meglio. Ieri mattina, guidato al cellulare da un’infermiera del 118, ha aiutato sua moglie Maria Rosario, 36 anni, a far nascere la loro bimba in auto. Sì, perché Jeanine, ciuffo ribelle e quattro chili e 400 grammi di peso, se n’è infischiat­a del fatto che il termine fosse stamattina. Ieri, dopo che mamma e papà avevano lasciato a scuola i suoi fratelli maggiori, Sebastian, 13 anni, e Anderson, 5, ha annunciato, repentinam­ente il suo arrivo con contrazion­i ravvicinat­issime, mentre i genitori erano ancora in auto.

«Al mattino non mi sentivo bene, volevo farmi controllar­e in ospedale e per sicurezza ho messo in auto la valigia coi vestiti. Il tempo di fare la rotonda vicino all’asilo e già era pronta per nascere» racconta la mamma. «Il 118 ci ha detto di accostare in attesa dell’ambulanza — racconta il papà — Ho fermato una donna che passava e lei mi ha aiutato, passandomi gli asciugaman­i che avevamo in valigia». All’arrivo dell’ambulanza, la piccolina era in braccio al papà. Ora della nascita — annoterann­o i medici — 8.50, in via Mezzofanti, quartiere Forlanini.

«In quel momento gli occhi del padre erano i miei occhi e lui ha saputo descrivere bene ciò che accadeva. Già si vedeva la testolina e, quando ho udito i vagiti, la tensione si è sciolta in gioia» racconta Lorenza Nava, l’infermiera che ha guidato il parto a distanza. Wilson Salvatierr­a Rocha e sua moglie, di origini boliviane, vivono a Milano da 14 anni. «È stata una straordina­ria storia di solidariet­à, perché i passanti si sono fermati ad aiutare. E poi la rete sanitaria ha funzionato in modo esemplare — dice il professor Luca Bernardo, direttore del dipartimen­to di Medicina dell’infanzia del Fatebenefr­atelliSacc­o, a cui fa capo la Macedonio Melloni — All’arrivo in ospedale la temperatur­a di Jeanine era fisiologic­a, così come il battito del cuoricino. Abbiamo tagliato il cordone ombelicale, poi è stata posata sul cuore della mamma, pelle a pelle. Fra 48 ore potranno tornare a casa». Della piccola si è occupato personalme­nte il professor Michele Vignali direttore della clinica ostetrica Macedonio Melloni. «Io sto bene, ringrazio Dio e i medici. La signora che si è fermata ad aiutarci è passata a trovarci: anche lei è una mamma» dice Maria, commossa e ancora incredula. La notizia della nascita in auto ha fatto il giro del web: «I nostri parenti in Bolivia lo hanno saputo ancora prima che glielo dicessimo».

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Maria Rosario e Wilson Salvatierr­a Rocha in ospedale con la piccola Jeanine
Il centro
● Tre anni fa è stato aperto al Fatebenefr­atelli un ambulatori­o pubblico di nutrizione pediatrica vegetarian­a
● Oggi sono circa venti le famiglie seguite dai medici nel corso dell’anno
(Maule) Sorrisi Maria Rosario e Wilson Salvatierr­a Rocha in ospedale con la piccola Jeanine Il centro ● Tre anni fa è stato aperto al Fatebenefr­atelli un ambulatori­o pubblico di nutrizione pediatrica vegetarian­a ● Oggi sono circa venti le famiglie seguite dai medici nel corso dell’anno

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