Artigianato e movida: così cambia l’Isola
In libreria
Chi conosce bene la cronaca nera cittadina ricorda che nelle sue vie ci sono stati banditi e sparatorie. I milanesi che amano la storia sanno che dalle parti di via Jacopo Dal Verme, nel Settecento, c’era il cimitero della Mojazza, dove furono sepolti Cesare Beccaria e Giuseppe Parini. I giovani la frequentano di sera come (nuovo) luogo della movida. Di giorno è amata per i negozi di artigianato e vintage. L’Isola è esplosa negli ultimi dieci anni, trasformandosi da quartiere operaio a luogo di artisti e creativi. Gianluca Poma, milanese doc ma non isolano, e Mauro Morellini, che all’Isola ha casa e ufficio, hanno scritto la guida «Guida all’Isola (di Milano)» (Morellini), da domani in libreria. «Raccontiamo l’Isola svelando le sue molteplici anime: il lato più fantasioso, la multiculturalità, l’anima sociale, la vita notturna», spiega Morellini. Locali, negozi, associazioni, eventi, luoghi d’arte e cultura. «È una guida non classica, che mescola le storie agli indirizzi. Per i turisti, ma anche per i milanesi: c’è perfino un capitolo pensato per i residenti, con un indirizzario per la quotidianità non scontato». 2006; «Une Catastrophe», 2008 diffusi su uno schermo televisivo impiegato abitualmente da Godard come strumento di lavoro. Con un fuori programma all’interno dello spettacolare ascensore della Torre dove il regista ha realizzato l’intervento sonoro «Accent-soeur». «Le Studio d’Orphée» è aperto al pubblico dal mercoledì al lunedì, dalle ore 13 alle 19. L’accesso (€ 10) è consentito tramite prenotazione da effettuare alla biglietteria. In particolare, dalle 13 alle 17 sono proiettati i cortometraggi per gruppi di 10 visitatori ogni 30 minuti. Dalle 17 alle 19 si può invece vedere il film «Le Livre d’image» con ingresso consentito alle 17 per massimo 5 spettatori.