Corriere della Sera (Milano)

Pubblico e privato in piazza Fontana

Tre spettacoli sulla strage del 1969 Renato Sarti: «Ricordare è un atto doveroso»

- Claudia Cannella

Sono passati cinquant’anni. E Milano non dimentica quel 12 dicembre 1969 quando, alla banca dell’Agricoltur­a di Piazza Fontana esplode una bomba che provoca 17 morti e ferisce 86 persone. È la data che segna l’inizio degli anni di piombo, di quella strategia della tensione che, attraverso l’azione di movimenti eversivi di estrema destra e sinistra, intrecciat­i a servizi segreti deviati e ad altri poteri occulti, lasciò una lunga scia di sangue nel nostro Paese: da Piazza della Loggia a Brescia (1974), dal Treno Italicus (1974) alla Stazione di Bologna (1980). In occasione del cinquanten­ario, anche il teatro fa la sua parte.

Al Pacta Salone, domani, Ferruccio Ascari firma la performanc­e «Chi è Stato?», che fa parte di un progetto, promosso dal Comitato Non Dimenticar­mi, per realizzare un dedicato alle vittime della strategia della tensione. In scena 17 performer, come i morti nell’attentato di Piazza Fontana, più una diciottesi­ma, l’anarchico Giuseppe Pinelli, raccontano, attraverso i loro corpi e la proiezione di immagini d’epoca, quei drammatici eventi. E il titolo non è casuale perché, dice Ascari, «pone una domanda ancora attuale: sui mandanti di quelle stragi non è ancora stata fatta piena chiarezza, molti sono rimasti impuniti, nell’ombra, e le vittime attendono tuttora completa giustizia».

Teatro di parola, invece, per «Il rumore del silenzio», nuovo testo di Renato Sarti, anche regista e interprete, insieme a Laura Curino, in programma il 9 dicembre al Teatro Elfo Puccini e, dal 10 al 15, al Teatro della Cooperativ­a. A partire dalle testimonia­nze dei so

Sopravviss­uti pravvissut­i e dei familiari delle vittime, Sarti si farà tramite del dolore dei parenti di chi perse la vita nella strage, mentre Curino darà voce a Licia Rognini, moglie di Giuseppe Pinelli, l’anarchico ingiustame­nte accusato che precipitò «accidental­mente» dal quarto piano della Questura di Milano. «Ricordare a cinquant’anni di distanza il tentativo di imporre la legge dei carri armati attraverso il caos, le bombe e l’uccisione di innocenti — dice Sarti — è un atto doveroso innanzitut­to nei confronti delle vittime delle stragi e dei loro familiari. Il testo si sofferma sulla loro tragedia, concentran­do l’attenzione soprattutt­o sugli aspetti umani, quelli della vita di tutti i giorni».

Al Teatro Linguaggic­reativi, infine, torna in scena, proprio nel giorno del fatidico anniversar­io, «Piazza Fontana. Una storia d’amore», readingspe­ttacolo di Paolo Trotti e Simona Migliori che racconta la storia di due amanti (Federica Gelosa e Amedeo Romeo), entrambi sposati, che si danmemoria­le no appuntamen­to ogni giorno in Piazza Fontana, la piazza da cui decidono di scappare per coronare il loro sogno d’amore proprio la mattina dell’esplosione della bomba. Alla loro storia si intreccia la storia di Milano di quel periodo, ricostruit­a attraverso brevi racconti di Eugenio Finardi, Piero Colaprico, Letizia Russo, Alessandro Bertante e Gianni Cervetti, e accompagna­ta dalla musica dal vivo di Danilo Gallo.

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