«La Sonnambula», freschezza Liberty
Dall’idillio bucolico alla vitalità del musical il passo è breve. Lo dice la nuova «Sonnambula» che, prodotta da Opera Lombardia e Opera de Las Palmas, dopo il debutto al Teatro Sociale di Como prosegue ora il suo tour (domani e l’8 dicembre al Ponchielli di Cremona; il 13 e 15 al Fraschini di Pavia; il 10 e 12 gennaio al Donizetti di Bergamo). L’opera di Bellini narra un immaginario tradimento. Elvino è geloso, Amina si indigna, tutti si disperano. Certo, qui la gestualità si infiamma parecchio, il coro fa mossette da commedia musicale; la regia di Raúl Vázquez aggiunge una ambientazione Anni ‘30, decori Liberty, montagne svizzere dipinte o posticce. Alla fine, un mix simpatico: quel che autoironia e recitazione caricata tolgono al fiabesco rientra grazie alle luci calde e radenti di Vincenzo Raponi. Con freschezza di suono e di voci: i Pomeriggi Musicali, guidati da Leonardo Sini (fiacchino nei contrasti) e un cast giovane. Ruzil Gatin, Elvino, dà il meglio nei passi accorati (come Giulia Mazzola, Lisa). La compostezza di Sofia Janelidze, ottima Teresa, si allinea ai due vincitori del Concorso AsLiCo: Davide Giangregorio, il Conte (timbro giusto, bel garbo); e Veronica Marini, Amina che cresce nel finale: rotonda, curata, dalla «fuga» onirica al risveglio della vera gioia.