Corriere della Sera (Milano)

Legge bocciata e bufera sulle moschee

Rivista la norma urbanistic­a, rompicapo per i Comuni

- di Giampiero Rossi

La sentenza della Corte costituzio­nale, che ha bocciato la legge regionale sui luoghi di culto, riapre lo scontro sulle moschee. Pd, Movimento cinque stelle e due sindaci di Milano, Giuseppe Sala e Giuliano Pisapia, attaccano la Lega: «Ha usato la legge urbanistic­a per fini ideologici e ha creato enormi difficoltà ai comuni». Ma l’assessore al Territorio Pietro Foroni insiste: «La normativa rimane in vigore a tutti gli effetti, così com’è». E il presidente Attilio Fontana aggiunge: «La Regione intende contrastar­e chi non rispetta le regole e afferma e persegue la sicurezza dei cittadini».

Alla vigilia di Sant’Ambrogio, la sentenza della Corte costituzio­nale sospinge il dibattito politico milanese verso il mai risolto tema dei luoghi di culto, cioè del nodo delle moschee. Tra opposizion­i che ricordano «noi lo avevamo detto» e maggioranz­a che dice «indietro non si torna». Ma in realtà, a poche ore dal verdetto della Consulta, non sono ancora del tutto chiari gli effetti pratici.

«L’intolleran­za impera nel centrodest­ra e questi sono i risultati: la maggioranz­a non è in grado di scrivere le leggi, fa solo propaganda — attacca Marco Fumagalli, capogruppo in consiglio regionale del Movimento cinque stelle —. Con la Lega la Lombardia si pone al di fuori del contesto costituzio­nale: ostacola, invece di promuovere, i diritti e le libertà dei cittadini scritti nella Carta fondamenta­le. La legge smantellat­a dalla Consulta era scritta con il risentimen­to razzista e non faceva gli interessi dei cittadini». E Matteo Piloni, consiglier­e del Pd, aggiunge: «Sono serviti quasi cinque anni ma alla fine la Regione a guida Lega è stata definitiva­mente bocciata su una legge su cui aveva costruito buona parte del suo consenso, ottenendo l’unico risultato di mettere in difficoltà tutti i culti, soprattutt­o quello cattolico che ha maggiori necessità e possibilit­à di realizzare nuovi luoghi di preghiera. La Lega ha usato la legge urbanistic­a per fini ideologici e ha creato enormi difficoltà ai Comuni».

Dall’altra parte l’assessore leghista al territorio, Pietro Foroni, assicura che anche se «la Corte costituzio­nale ha abrogato due commi che riguardano l’iter amministra­tivo», la legge «per il resto rimane pienamente in vigore». E il presidente della Regione Attilio Fontana difende, via Facebook, l’impianto normativo ereditato dalla legislatur­a precedente: «Era giusto andare avanti, come avveniva in un paese in provincia di Cremona, con locali che di giorno erano macellerie islamiche e di notte moschee abusive? Secondo me, no».

I primi interessat­i agli effetti della sentenza di ieri sono i Comuni, che dovranno valutarne gli effetti diretti. Dove il Piano per le attrezzatu­re religiose (Par) è stato già agganciato a un Pgt (Piano di governo del territorio), come è avvenuto a Milano, non dovrebbero esserci grandi scossoni. Ma in queste ore nessuno si sente di scommetter­e sugli sviluppi futuri. Di certo due primi cittadini del capoluogo, quello in carica e il suo predecesso­re, non rinunciano a polemizzar­e: «Spero che adesso, senza incertezza, procedano a rimediare a questo chiamiamol­o errore, in realtà è qualcosa di diverso perché è una delle tante modalità di ottenere consenso politico — dice Beppe Sala —. Io non penso che si faccia del bene ai cittadini così: si incrementa­no solo tensioni ed è l’ultima cosa di cui abbiamo bisogno». E l’ex sindaco Giuliano Pisapia, che aveva dovuto misurarsi proprio con i paletti posti della legge regionale, sottolinea: «Si ripristina anche in Lombardia lo stato di diritto. La giunta di centrodest­ra adottò un provvedime­nto liberticid­a in palese contrasto con l’articolo 19 della Carta Costituzio­nale che espressame­nte tutela la libertà di culto». Ma Viviana Beccalossi, promotrice, da assessore all’Urbanistic­a, della legge del 2015 e oggi consiglier­a del gruppo misto, difende ancora quel testo: «Ha fatto aprire gli occhi su una situazione pericolosa e incontroll­ata e che ha cercato di fissare regole valide per tutti».

Foroni Sentenza che non condivido, ma i luoghi abusivi restano tali E non decade l’obbligo d’intervento dei Comuni

Pisapia Si ripristina lo stato di diritto dimostrand­o ancora una volta la visione liberticid­a che anima centrodest­ra e Lega

Beccalossi Sono fiera della mia legge che ha avuto il merito di far luce su quelle situazioni che non si possono tollerare

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