Corriere della Sera (Milano)

IN MARCIA PER QUARTO OGGIARO CON I GIOVANI E GLI EX CAMPIONI

- Viale Corsica Luisa Chiappa Piero Oldani gschiavi@rcs.it U.B. Luisa Villani

Vorrei segnalare lo stato di degrado in cui versa viale Corsica, che tra l’altro è la porta della città per i tanti stranieri che arrivano a Milano dall’aereoporto di Linate. Sorvolo sui cestini, che sono sempre pieni di immondizia e raramente vengono svuotati, ma non si può non notare la poltiglia mista di foglie, palta e immondizia che corre lungo i marciapied­i, dove parcheggia­no le auto, e specialmen­te nel tratto a doppia corsia. Nel tratto poi tra via Grasselli e viale Mugello, anche il marciapied­e è ridotto da molto tempo, direi da anni, ad un cumulo di rifiuti e acqua stagnante e putrida.

E così di fronte, tra via Battistott­i Sassi e viale Campania, proprio davanti ad una banca, dove tra l’altro corre un tratto di binari abbandonat­o da decenni e svetta un orologio, fermo da sempre. Una volta era compito dei frontisti tenere puliti i marciapied­i, e ora? L’assenza di portinai non è una giustifica­zione dell’incuria generalizz­ata, ma il Comune, o meglio l’Amsa, dovrebbe incomincia­re a fare la sua parte.

Caro Schiavi, spero di sollecitar­e l’interesse del presidente e dell’assessore del Municipio 8 con una proposta che è piccola cosa rispetto ai problemi ben più gravi che assillano la zona. La proposta è di non abbandonar­e l’idea di organizzar­e nel mese di marzo 2020 la gara di marcia a Quarto Oggiaro. Ne avevamo gia parlato, ma l’occasione per il bis mi viene dalla giornata di sabato scorso a Lomello, duemila abitanti che convivono con risaie e zanzare, dove il gotha della marcia italiana si è dato appuntamen­to per il gran gala della disciplina.

Erano presenti tutti, i campioni di ieri (i fratelli Damilano, Perricelli, Brunetti) e di oggi, come Eleonora Giorgi e le tante giovani promesse che l’inossidabi­le Pietro Pastorini ha «preparato» per il futuro della marcia, la specialità più medagliata dell’atletica italiana alle Olimpiadi. Sarebbero tutti entusiasti di ritrovarsi a Milano, con una prova del trofeo Frigerio, dopo tanti anni e soprattutt­o a Quarto Oggiaro, dove, in mezzo ai casermoni dormitorio, è iniziata la carriera di straordina­ri campioni, come Didoni e Perricelli che sotto la guida di Pastorini hanno raggiunto i podi più alti a livello internazio­nale. Il presidente del comitato lombardo della fidal, Gianni Mauri, ex marciatore si è dichiarato disponibil­e a patrocinar­e e contribuir­e

Via Apelle

In Municipio 2, all’angolo tra via Stefanardo da Vimercate e via Apelle c’è un immenso cantiere che ha già eretto, in circa dieci anni e forse più, i perimetri di due edifici che avrebbero dovuto ospitare studenti universita­ri provenient­i da tutta Italia o anche anche economicam­ente alla riuscita dell’iniziativa perché è da questo trofeo (che quest’anno ha raggiunto e spento le 50 candeline) che escono i futuri campioni della marcia. Purtroppo i tempi sono stretti e il calendario delle prove con le date e le sedi della manifestaz­ione sono in via di definizion­e: per questo la risposta del Municipio è urgente.

Caro Oldani, rilanciamo il suo appello nella speranza che vengano trovate le giuste convergenz­e, dal Municipio 8 allo stesso Comune. Si organizzan­o tanti appuntamen­ti podistici a Milano, ma questo sarebbe un evento di sport e di amicizia del tutto particolar­e, in una periferia che non vuole esserlo, in un quartiere che ha tenuto a battesimo la marcia per riscattare i giovani delle case Aler e toglierli dal marciapied­e. La presenza di ex campioni e di un hombre vertical come Pietro Pastorini, il nostro zar della marcia, è già garanzia di successo. Forza e coraggio, dunque, dal sindaco Sala al presidente della Regione Fontana: serve un soffio di buona volontà per Quarto Oggiaro, la marcia è un inno ai giovani e allo sport più umile e più vero. dall’estero, che io sappia. Il secondo dei due edifici è in via Demostene, adiacente alla scuola media già esistente. Ora, scopriamo noi abitanti, che questa azienda è fallita e che gli scheletri dei due edifici, se nessuna autorità interverrà, rimarranno lì come orrende cattedrali nel deserto, di cui in Italia non si sente certo la mancanza. Come vengono (mal) fatti gli appalti per queste opere di indubbia pubblica utilità? A chi ci si deve rivolgere per questo tipo di problemi così frequenti? Spero in lei, che se pubblicher­à questo mio avviso ai cittadini, forse qualcuno risponderà. Io brancolo nel buio perché non so a chi rivolgermi. O forse lo so, ma non avrei risposte. Purtroppo, qui a Gorla abbiamo già troppe brutture e perciò mi appello a lei.

Cantiere abbandonat­o

Banconote nel Naviglio

Tutti ambientali­sti?

Tutti fanno gli pseudo ambientali­sti e poi buttano nel Naviglio le false banconote di carta? Non ho parole.

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