Milan, 120 anni e una rotonda per il pioniere
Arte casciavit, istituzioni e leggende: al via le celebrazioni rossonere Intitolato a Kilpin il rondò al Portello
Il Milan compie 120 anni. che sono tanti e non verranno festeggiati solo in campo contro il Sassuolo domenica. Al Meazza ma anche al Portello, celebrazioni tra istituzioni e leggende. E, dopo una battaglia decennale, verrà intitolato un rondò, quello di via Gattamelata, al fondatore della squadra rossonera Kilpin. Che diceva: «I nostri colori saranno il rosso come il fuoco e il nero come la paura che incuteremo agli avversari». A Casa Milan invece verrà presentata un’opera celebrativa realizzata dall’artista Ivan Tresoldi che rappresenta lo spirito del casciavit.
«Fonderò una squadra a Milano che vi batterà», disse l’inglese Herbert Kilpin ai rivali del Genoa, che il 16 aprile 1899 avevano nuovamente superato nella finale del campionato italiano di calcio la sua compagine, l’Internazionale di Torino, già sconfitta nel primo torneo, disputato nel 1898. Detto fatto, il 16 dicembre 1899 (ma la data è incerta, alcuni studiosi ritengono fosse il 13 dicembre) Kilpin si ritrovò all’Hotel du Nord e des Anglais di Milano (oggi Principe di Savoia) insieme ad altri appassionati di calcio, suoi connazionali, italiani e svizzeri. Con loro, 120 anni or sono, creò la prima squadra della città. E, da ammiratore di Giuseppe Garibaldi, volle che i colori fossero il rosso, «come il fuoco», e il nero, «come la paura che incuteremo agli avversari».
Un anno e mezzo dopo, il 5 maggio 1901, la profezia si avverò: il Milan di Kilpin vinse il suo primo titolo italiano, sconfiggendo proprio il Genoa con un secco 3-0. Ce n’è abbastanza per fare di quel baffuto tecnico tessile, nato a Nottingham il 24 gennaio 1870, un punto fermo delle celebrazioni per i 120 anni del Diavolo, in programma il 15 e il 16 dicembre prossimi, che i tifosi vivranno in modo più sereno grazie ai risultati incoraggianti delle ultime partite, le vittorie a Parma e Bologna.
Lunedì 16 si realizzerà il sogno del grande appassionato e storico del Milan Luigi La Rocca, che nel 1998 rintracciò i resti di Kilpin, morto il 22 ottobre 1916, e riuscì a ottenere, con il sostegno della società rossonera, che fossero traslati l’anno dopo nel Cimitero Monumentale di Milano, con il nome dello sportivo britannico inciso nel famedio. Alle 15 l’attuale rotonda di via Gattamelata (proprio davanti a Casa Milan) diventerà la rotatoria Herbert Kilpin. Alla cerimonia saranno presenti il presidente e l’amministratore delegato della società rossonera, Paolo Scaroni e Ivan Gazidis, e gli assessori alla Cultura, Filippo Del Corno, e allo Sport, Roberta Guaineri. Ospiti di riguardo, due discendenti della famiglia del padre fondatore, Helen e Roger A. Stirland, che verranno dall’Inghilterra.
Inoltre a Casa Milan verrà presentata un’opera celebrativa realizzata in collaborazione con lo studio Obr dall’artista Ivan Tresoldi, tifoso rossonero che rappresenta lo spirito del casciavit, il milanista di origine popolare: cresciuto nel quartiere della Barona, sta alla larga da Instagram e frequenta il territorio, dove pratica poesia di strada e neomuralismo, perseguendo un’idea di arte partecipata dal basso.
«Per me questo lavoro con Obr — sottolinea Tresoldi — segna uno slittamento di paradigma. Non superfici da dipingere, ma una scultura che si chiama Spiegare le ali e propone lo slogan Devoti con il Diavolo in corpo. Dodici pannelli, o meglio totem memoriali, alti sei metri, ciascuno dei quali richiama una decade della storia rossonera, ma che tutti insieme evocano anche la M, iniziale del Milan e di Milano. Insomma, la molteplicità che si fa uno: girando intorno all’opera, la risonanza prospettica trasmetterà l’effetto ottico di un solo muro»
L’omaggio a Kilpin, per il quale La Rocca si è a lungo battuto, ottenendo infine ascolto dal Comune grazie alla disponibilità del sindaco Giuseppe Sala (che pure è di fede nerazzurra), coronerà le molte iniziative avviate per il centoventesimo. Domenica 15 a San Siro, in occasione della partita con il Sassuolo, saranno premiati i protagonisti di imprese leggendarie come Gianni Rivera, Franco Baresi, Paolo Maldini, Giovanni Lodetti, José Altafini, Daniele Massaro e tanti altri campioni, insieme con coloro che ne guidavano le gesta dalla panchina: Arrigo Sacchi, Fabio Capello, Massimiliano Allegri. Tutti poi saranno ospiti della festa organizzata in serata all’Hotel Principe di Savoia, là dove l’epopea rossonera ebbe inizio.