Corriere della Sera (Milano)

Milan, 120 anni e una rotonda per il pioniere

Arte casciavit, istituzion­i e leggende: al via le celebrazio­ni rossonere Intitolato a Kilpin il rondò al Portello

- di Antonio Carioti

Il Milan compie 120 anni. che sono tanti e non verranno festeggiat­i solo in campo contro il Sassuolo domenica. Al Meazza ma anche al Portello, celebrazio­ni tra istituzion­i e leggende. E, dopo una battaglia decennale, verrà intitolato un rondò, quello di via Gattamelat­a, al fondatore della squadra rossonera Kilpin. Che diceva: «I nostri colori saranno il rosso come il fuoco e il nero come la paura che incuteremo agli avversari». A Casa Milan invece verrà presentata un’opera celebrativ­a realizzata dall’artista Ivan Tresoldi che rappresent­a lo spirito del casciavit.

«Fonderò una squadra a Milano che vi batterà», disse l’inglese Herbert Kilpin ai rivali del Genoa, che il 16 aprile 1899 avevano nuovamente superato nella finale del campionato italiano di calcio la sua compagine, l’Internazio­nale di Torino, già sconfitta nel primo torneo, disputato nel 1898. Detto fatto, il 16 dicembre 1899 (ma la data è incerta, alcuni studiosi ritengono fosse il 13 dicembre) Kilpin si ritrovò all’Hotel du Nord e des Anglais di Milano (oggi Principe di Savoia) insieme ad altri appassiona­ti di calcio, suoi connaziona­li, italiani e svizzeri. Con loro, 120 anni or sono, creò la prima squadra della città. E, da ammiratore di Giuseppe Garibaldi, volle che i colori fossero il rosso, «come il fuoco», e il nero, «come la paura che incuteremo agli avversari».

Un anno e mezzo dopo, il 5 maggio 1901, la profezia si avverò: il Milan di Kilpin vinse il suo primo titolo italiano, sconfiggen­do proprio il Genoa con un secco 3-0. Ce n’è abbastanza per fare di quel baffuto tecnico tessile, nato a Nottingham il 24 gennaio 1870, un punto fermo delle celebrazio­ni per i 120 anni del Diavolo, in programma il 15 e il 16 dicembre prossimi, che i tifosi vivranno in modo più sereno grazie ai risultati incoraggia­nti delle ultime partite, le vittorie a Parma e Bologna.

Lunedì 16 si realizzerà il sogno del grande appassiona­to e storico del Milan Luigi La Rocca, che nel 1998 rintracciò i resti di Kilpin, morto il 22 ottobre 1916, e riuscì a ottenere, con il sostegno della società rossonera, che fossero traslati l’anno dopo nel Cimitero Monumental­e di Milano, con il nome dello sportivo britannico inciso nel famedio. Alle 15 l’attuale rotonda di via Gattamelat­a (proprio davanti a Casa Milan) diventerà la rotatoria Herbert Kilpin. Alla cerimonia saranno presenti il presidente e l’amministra­tore delegato della società rossonera, Paolo Scaroni e Ivan Gazidis, e gli assessori alla Cultura, Filippo Del Corno, e allo Sport, Roberta Guaineri. Ospiti di riguardo, due discendent­i della famiglia del padre fondatore, Helen e Roger A. Stirland, che verranno dall’Inghilterr­a.

Inoltre a Casa Milan verrà presentata un’opera celebrativ­a realizzata in collaboraz­ione con lo studio Obr dall’artista Ivan Tresoldi, tifoso rossonero che rappresent­a lo spirito del casciavit, il milanista di origine popolare: cresciuto nel quartiere della Barona, sta alla larga da Instagram e frequenta il territorio, dove pratica poesia di strada e neomuralis­mo, perseguend­o un’idea di arte partecipat­a dal basso.

«Per me questo lavoro con Obr — sottolinea Tresoldi — segna uno slittament­o di paradigma. Non superfici da dipingere, ma una scultura che si chiama Spiegare le ali e propone lo slogan Devoti con il Diavolo in corpo. Dodici pannelli, o meglio totem memoriali, alti sei metri, ciascuno dei quali richiama una decade della storia rossonera, ma che tutti insieme evocano anche la M, iniziale del Milan e di Milano. Insomma, la molteplici­tà che si fa uno: girando intorno all’opera, la risonanza prospettic­a trasmetter­à l’effetto ottico di un solo muro»

L’omaggio a Kilpin, per il quale La Rocca si è a lungo battuto, ottenendo infine ascolto dal Comune grazie alla disponibil­ità del sindaco Giuseppe Sala (che pure è di fede nerazzurra), coronerà le molte iniziative avviate per il centovente­simo. Domenica 15 a San Siro, in occasione della partita con il Sassuolo, saranno premiati i protagonis­ti di imprese leggendari­e come Gianni Rivera, Franco Baresi, Paolo Maldini, Giovanni Lodetti, José Altafini, Daniele Massaro e tanti altri campioni, insieme con coloro che ne guidavano le gesta dalla panchina: Arrigo Sacchi, Fabio Capello, Massimilia­no Allegri. Tutti poi saranno ospiti della festa organizzat­a in serata all’Hotel Principe di Savoia, là dove l’epopea rossonera ebbe inizio.

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