Corriere della Sera (Milano)

Un piccolo Mose per difendere Pavia

Il progetto ispirato a Venezia contro le esondazion­i che colpiscono Borgo Basso

- di Eleonora Lanzetti

Pavia come Venezia. Anzi, Borgo Ticino come il Canal Grande. Nascerà un piccolo Mose con l’obiettivo di salvare lo storico quartiere che sorge lungo le rive del fiume, periodicam­ente sott’acqua nel corso delle piene di Po e Ticino. Il consorzio Est Sesia aprirà le buste per l’assegnazio­ne dell’appalto dell’impianto idrovoro che dovrebbe alleggerir­e il rischio di inondazion­i. Ma i residenti sono molto dubbiosi: «I lavori provochera­nno soltanto ulteriori disagi. È uno sperpero di denaro». Il progetto sarà realizzato nei prossimi sei mesi vicino alla chiusa del canale Gravellone, che raccoglie le acque della Lomellina e si tuffa nel Ticino.

PAVIA Pavia come Venezia, Borgo Basso come il Canal Grande. Per salvare lo storico quartiere che sorge lungo le rive del fiume, puntualmen­te sott’acqua nel corso delle piene di Po e Ticino, verrà realizzato un «piccolo Mose». In questi giorni il consorzio Est Sesia aprirà le buste per l’assegnazio­ne dell’appalto dell’impianto idrovoro che dovrebbe alleggerir­e il rischio inondazion­i in Borgo. I residenti sono scettici: «Quelle pompe provochera­nno ulteriori disagi. Uno sperpero di denaro». Il progetto da 3.5 milioni di euro verrà realizzato nei prossimi sei mesi nei pressi della chiusa del canale Gravellone (che raccoglie le acque della Lomellina e si butta nel Ticino) nella frazione Chiavica, alle spalle di via Trinchera, dove il 25 novembre scorso, durante l’alluvione, i borghigian­i riuscivano a muoversi a malapena in barca. Il piccolo Mose pavese avrà lo scopo di rendere indipenden­ti il Ticino e il canale: un impianto di pompe posizionat­o sulla sponda sinistra del Gravellone che vanterà una batteria di quattro vasche in calcestruz­zo armato all’interno delle quali saranno installate altrettant­e idrovore da 10 mila litri al secondo. Oltre 2 mila metri cubi di terreno verranno scavati per realizzarl­o.

La costruzion­e per Regione Lombardia rientra nelle priorità rilevate anche dal Piano Territoria­le Paesaggist­ico Regionale che sottolinea il bisogno di riservare attenzione alla costruzion­e di nuovi sistemi di convogliam­ento delle acque. «Un impianto idrovoro in grado di scaricare a valle del Ticino, nei campi di via Trinchera, le acque del Gravellone che si renderebbe necessario — spiegano i progettist­i del consorzio — in quanto l’innalzamen­to dei livelli idrometric­i del fiume Ticino provocano un rigurgito sul canale Gravellone riducendon­e la capacità di deflusso. Il canale, privo di sbocco, cresce sensibilme­nte ed esonda».

Nei prossimi giorni in Comune

ci sarà un incontro tra il consorzio e l’assessore ai Lavori pubblici Antonio Bobbio Pallavicin­i che ha ascoltato le perplessit­à dei residenti. I cittadini del quartiere che conta circa 500 abitanti conoscono i capricci del fiume. «Non ha senso prelevare le acque in eccesso dal Gravellone per riversarle in via Trinchera e via Milazzo, già allagate dal Ticino in caso di esondazion­e, complicand­o ancora di più le cose». Anche se l’acqua dovrebbe bypassare il centro abitato e finire nei campi. Un sistema di chiuse ci sarebbe, ma è abbandonat­o dopo le alluvioni del 1907 e del 1917. «Si potrebbe consolidar­e l’argine maestro, rimettere in funzione le vecchie chiuse e costruire un sistema di tubazioni che scarichino l’acqua a valle del Borgo — spiegano i residenti —. Il costo sarebbe inferiore e si ridurrebbe­ro i disagi in caso di alluvione».

I dubbi dei residenti «Uno sperpero di denaro, basterebbe rimettere in funzione le vecchie chiuse»

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Sott’acqua Il Ticino in piena a Pavia
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(foto Milani) Il quartiere Borgo Basso a Pavia finisce regolarmen­te sott’acqua a ogni piena del Ticino

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