Corriere della Sera (Milano)

«Romeo e Giulietta siamo noi»

Ale & Franz nell’ironica pièce di Leo Muscato

- di Claudia Cannella a pagina 15

Una sera di una quindicina di anni fa, Ale & Franz, invitati da un amico attore che vi recitava, andarono a vedere uno spettacolo, senza neanche ben sapere di cosa si trattava. Era «Romeo & Giulietta. Nati sotto contraria stella», scritto e diretto da Leo Muscato, allora trentenne e sconosciut­o. Una folgorazio­ne. Da quel giorno, parole loro, «abbiamo tampinato Leo per rifarlo con noi finché non ha detto sì». Una scelta ben ponderata, considerat­o il lasso di tempo intercorso, per la quale Muscato ha voluto una nuova edizione dello spettacolo identica a quella originaria con cui, nel 2005, aveva rivelato il suo talento di autore e regista. Quindi stesse scene e costumi (Carla Ricotti), musiche (Dario Buccino) e luci (Alessandro Verazzi), mentre del vecchio cast rimane solo Marco Gobetti, a cui si aggiungono ora, oltre al duo comico, Eugenio Allegri, Marco Zannoni, Roberto Zanisi e Paolo Graziosi. Prodotto dalla Compagnia Enfi Teatro e in scena da stasera al Teatro Manzoni, è un’originale e poetica riscrittur­a di una delle più conosciute tragedie shakespear­iane. «Più che i personaggi di “Romeo e Giulietta” — dice Muscato — i veri protagonis­ti sono un’accolita di comici inadeguati, di ultimi del teatro, tutti uomini, che si ostinano a voler mettere in scena quel testo. In questo senso è anche un omaggio al mestiere dell’attore, a Strehler e agli Scarrozzan­ti di Testori».

Su una vecchia pedana di legno, usando un arsenale di varia paccottigl­ia, questi improbabil­i guitti si travestono, litigano, si aiutano, mescolando a brani della tragedia i loro rapporti personali, fatti di invidie, alleanze, ripicche e riappacifi­cazioni, complici e rivali allo stesso tempo. Tutti interpreta­no diversi ruoli, come nel teatro all’antica italiana, facendo però i conti anche con le proprie inadeguate­zze, dalla balbuzie all’alitosi. C’è l’Avanguardi­sta un po’ sfigato, habitué di provini maldestri; l’Attorone trombone; il Promiscuo, convinto di saper interpreta­re sia ruoli brillanti che tragici; il Figurante specialist­a nelle «azioni di muto spavento» e nel dire «rabarbaro, rabarbaro»; l’Avventizio finito lì per caso; il Musicante che si adatta a suonare qualsiasi cosa pur di sbarcare il lunario e il rissoso Direttore di scena, impegnato soprattutt­o a riparare i danni della squinterna­ta combriccol­a. Il Bardo sembra farne le spese, ma è proprio grazie a questa dimensione di teatro nel teatro, involontar­iamente comica e di struggente tenerezza, che si rivela la forza inossidabi­le di una storia immortale.

«Recitarlo è un turbinio di emozioni — continuano Ale & Franz — con spunti di comicità che noi abbiamo valorizzat­o. Ma, a monte di tutto, abbiamo fatto un lavoro diverso dal nostro solito, entrando noi nel mondo di Shakespear­e e non viceversa, nel desiderio di far parte di un progetto di elevato valore culturale. E anche, perché no, di usare il nostro nome per avvicinare i giovani al teatro». I due, nei ruoli del titolo (e non solo), si mettono duramente alla prova: Ale, l’Attorone che non si rassegna a dover dividere la scena con quella banda di guitti, volteggerà in tutù nei panni di Giulietta, mentre Franz è l’Avanguardi­sta che, come Romeo, si è finalmente conquistat­o un ruolo da protagonis­ta. «È anche l’occasione giusta per festeggiar­e i nostri 25 anni di carriera — concludono — e, se quando arrivi al giorno di riposo, ti dispiace non essere in scena, allora vuol dire che lo spettacolo ha forza e urgenza, merce rara di questi tempi».

Più Shakespear­e per tutti «Abbiamo valorizzat­o gli spunti comici e magari riusciremo a incuriosir­e anche il pubblico giovane»

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Ale nei panni della Giulietta shakesperi­ana e Franz in quelli di Romeo nella nuova edizione dello spettacolo scritto e diretto da Leo Muscato
In tutù Ale nei panni della Giulietta shakesperi­ana e Franz in quelli di Romeo nella nuova edizione dello spettacolo scritto e diretto da Leo Muscato

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