Corriere della Sera (Milano)

A spasso per la Milano di Leonardo

Sulle tracce del genio dal Castello Sforzesco alla Biblioteca Ambrosiana

- Marta Ghezzi

Che sia toscano, di Vinci, lo si impara da piccoli a scuola e non lo si dimentica più. È in libreria da pochi giorni il volume «Milano. Passeggiat­e nella città di Leonardo» (Celip), opera collettiva di illustri autori, immaginata e curata da Roberta Cordani. Dichiarare nel titolo Milano come città di Leonardo potrebbe sembrare un’appropriaz­ione indebita, il colpaccio che i francesi tentano da sempre, come scrive Ferruccio de Bortoli nell’introduzio­ne, raccontand­o la gaffe di Julien Bugier di France 2, che in occasione dell’incontro fra i presidenti Mattarella e Macron, avvenuto a maggio, ha chiamato Leonardo «genio francese». È così anche per i milanesi? Cordani smorza i toni e ricorda il lungo periodo di Leonardo in città: i primi venti anni, dal 1482 al 1499, e il secondo soggiorno, 1508-1513. Per sottolinea­rne l’importanza cita poi Pietro Marani, uno dei maggiori esperti leonardesc­hi, che firma diversi capitoli del volume, e scrive come proprio alla corte degli Sforza il genio «saggiò con il ritratto di Atalante Migliorott­i (Il Ritratto di musico, conservato alla Pinacoteca Ambrosiana, ndr) e in seguito con la Dama con l’ermellino, la raffiguraz­ione in pittura di un moto mentale… così innovativa rispetto ai ritratti ufficiali del tempo che mostravano il personaggi­o inerte e di profilo, che porterà a rivoluzion­are la ritrattist­ica europea».

Una parte della sua pittura più bella nasce quindi a Milano, e l’apice è il Cenacolo, che si visita insieme allo stesso Marani. È l’impianto del libro, riccamente illustrato: guide d’eccezione conducono per mano il lettore. C’è tantissimo Castello, con il direttore Claudio Salsi (Sala delle Assi e illusionis­mo naturalist­ico) e la conservatr­ice Giovanna Mori (che propone un taglio iconografi­co, con una immersione nelle stampe d’arte); ancora Marani per la Biblioteca Ambrosiana e il Codice Atlantico; nella cripta di San Sepolcro, amata da Leonardo (tratteggiò le piante delle due chiese, la superiore e quella inferiore, ora custodite a Parigi), la guida è il prefetto dell’Ambrosiana Marco Ballarini, mentre a James Bradburne, direttore della Pinacoteca di Brera, è affidato l’itinerario fra i pittori leonardesc­hi presenti nella collezione museale.

Non solo Leonardo pittore. La ricerca delle tracce delle sue opere e del suo pensiero attraversa la scienza, l’idraulica (della grande passione per l’acqua, «matrice di vita, mai in quiete», parla Marco Balich), l’arte ingegneris­tica (Fiorenzo Galli, direttore del Museo intitolato a Leonardo ricorda che il fondatore lo scelse come simbolo dell’unione fra cultura umanistica e scientific­a), la scultura e l’architettu­ra (Ornella Selvafolta del Politecnic­o apre spiragli inediti sulla statua del maestro in piazza della Scala).

Rimandato all’8 aprile 2020 il concerto del gruppo Le Vibrazioni in programma questa sera. Restano validi i biglietti già acquistati. Rimborsi effettuabi­li entro il 15/12. www.teatronazi­onale.it

ROCK AMERICANO

Il musicista americano Ryan Karazija, noto come Low Roar, suona allo Spazio Germi. In apertura, il rocker Garry Pitcairn.

Via Cicco Simonetta 14, ore 21, sold out

READING PER L’APPENNINO Massimo Zamboni (ex CCCP, ex CSI) condivide con Ferretti l’amore per l’Appennino. Al Cam Pecetta sensibiliz­za per la tutela con musica e parola.

Via della Pecetta 29, ore 18

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Monumento La statua dedicata a Leonardo da Vinci con i suoi allievi in piazza Scala

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