Accoltella la moglie: gravissima
Dramma a Chiesa Valmalenco. La donna, colpita con diverse coltellate, è ricoverata in gravi condizioni
Qualche giorno fa, per le strade di Chiesa Valmalenco, li avevano visti passeggiare mano nella mano come una coppia felice che non sta per separarsi. Invece, il matrimonio tra Caudio Pedrotti, 53 anni, impiegato e Barbara Zanella, 50, commessa era in crisi da tempo. Crisi che ieri è degenerata: al culmine dell’ennesima lite, appena uscita di casa la figlia maggiorenne, l’uomo ha accoltellato più volte la donna riducendola in fin di vita. Pedrotti si è anche barricato nell’appartamento tentando di suicidarsi con il gas ed è stato salvato dai carabinieri. La donna è in gravissime condizioni.
LECCO Nelle fotografie appaiono sereni e sorridenti. Lei commessa in un negozio a Sondrio, lui dipendente di una ditta, dove lavorava come rappresentante, anche se da qualche tempo era a casa in malattia. Una figlia maggiorenne, un rapporto che si stava incrinando, minato da continui litigi e da uno stato di malessere per cui l’uomo da tempo era in cura. Eppure solo pochi giorni fa li avevano visti passeggiare in paese mano nella mano, come una coppia normale e non certo in procinto di lasciarsi, nonostante la donna avesse più volte minacciato di andarsene da casa. Ieri mattina, al culmine dell’ennesima discussione, il tentato omicidio. Claudio Pedrotti, 53 anni, ha accoltellato la moglie di tre anni più giovane, Barbara Zanella, e poi ha tentato di togliersi la vita con il gas di una stufa, dopo essersi barricato all’interno di una stanza. La vittima è in fin di vita, il marito è stato arrestato.
La violenza si è consumata in una palazzina su tre piani nel cuore di Chiesa Valmalenco, nota località turistica in Valtellina. Un portone affacciato sulla strada, un condominio dove abitano anche i parenti della coppia. La figlia era appena uscita di casa. In tanti hanno sentito l’accesa discussione, così come già era accaduto altre volte. Poi l’orrore. Claudio ha afferrato un coltello da cucina e un seghetto da giardinaggio e ha colpito Barbara, più volte, ripetutamente, alle spalle, mentre lei stava raggiungendo la porta per andarsene. Una furia cieca. L’aggressione è proseguita nell’androne e solo l’intervento del cognato, il marito della sorella di lui, ha evitato che le conseguenze potessero essere ancora più gravi. Non ha esitato un attimo, lo ha bloccato e gli ha strappato le armi dalle mani, nonostante l’uomo abbia cercato, persino con un coccio di vetro, di continuare a colpire la moglie ormai a terra sanguinante e priva di sensi. Poi Claudio si è arreso. Si è barricato in casa, si è chiuso in una stanza, l’ha saturata con il gas di una stufa e ha tentato di far saltare tutto in aria. Di far scoppiare la sua vita e quella della donna che aveva tanto amato ma che con lui non voleva più stare.
«Ho creduto di averla uccisa, sono disperato», le parole gridate ai carabinieri che hanno sfondato la porta e lo hanno fermato, scongiurando una tragedia ancora più grande. Sul posto, insieme ai medici del 118 e ai militari, sono intervenuti i vigili del fuoco che hanno bonificato l’area e l’hanno messa in sicurezza. La donna è stata trasportata all’ospedale di Sondrio e qui sottoposta a un delicato intervento chirurgico per stabilizzarla. In serata il trasferimento al Niguarda di Milano dove è ricoverata in prognosi riservata. Le sue condizioni sono estremamente critiche, colpita con numerose coltellate, la più profonda all’addome.
Medicato al pronto soccorso anche il marito, che dopo essere stato interrogato in caserma è stato portato in carcere a Sondrio. È accusato di tentato omicidio, ma potrebbe profilarsi anche l’ipotesi di tentata strage. Le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore del tribunale di Sondrio, Stefano Latorre.
Sotto choc la comunità di Chiesa Valmalenco, meno di tremila abitanti, nel paesino tutti si conoscono. «Una coppia normale. Li avevo visti insieme pochi giorni fa. Mi sembravano tranquilli, affiatati, ma nessuno può mai sapere cosa accade realmente tra le mura domestiche — dice il sindaco Renata Petrella —. Siamo tutti allibiti. E pensare che solo sabato scorso in paese avevamo organizzato uno spettacolo per far riflettere sulla piaga del femminicidio. Avevo esordito dicendo che siamo un’isola felice, non mi sarei potuta sbagliare di più. Ora siamo tutti vicini a Barbara. Preghiamo perché posa tornare presto tra noi».