Corriere della Sera (Milano)

Insulti alle Sardine Leghista si dimette

Segretario a Cremona

- di Francesca Morandi

«Quando non battono, nuotano». Bufera sul segretario della Lega a Cremona e consiglier­e comunale, Pietro Burgazzi, che è stato costretto a dimettersi dopo il suo commento social alla fotografia del corteo di donne di colore che hanno sfilato, a Napoli, per chiedere il permesso di soggiorno. Donne definite «sardine nere per difendere i diritti dei clandestin­i e migranti», è scritto nell’articolo di Rassegne Italia condiviso da Burgazzi. L’ex vigile, dal 2016 alla guida del Carroccio, ha rimesso il suo mandato nelle mani della segreteria nazionale.

CREMONA «Quando non battono, nuotano». Bufera sul segretario della Lega a Cremona e consiglier­e comunale, Pietro Burgazzi, costretto a dimettersi dopo il suo commento social alla fotografia del corteo di donne di colore che hanno sfilato, a Napoli, per chiedere il permesso di soggiorno. Donne definite «sardine nere per difendere i diritti dei clandestin­i e migranti», è scritto nell’articolo di Rassegne Italia condiviso da Burgazzi. L’ex vigile, dal 2016 alla guida del Carroccio, ha rimesso il suo mandato nelle mani della segreteria nazionale. A darne notizia è stato il commissari­o provincial­e Fabio Grassani, per il quale «il segretario della sezione di Cremona ha sbagliato con un commento decisament­e inopportun­o nel suo post sulle Sardine, un post pubblicato a titolo personale, non certamente a nome della segreteria della Lega».

Contro Burgazzi era insorto il Pd, per voce di Roberto Poli, capogruppo in consiglio comunale: «Il post di Burgazzi non è solo indecoroso, ma risulta doppiament­e grave: è incompatib­ile per il ruolo pubblico che riveste quale consiglier­e comunale. Ed è gravemente offensivo verso tre categorie: le donne, gli immigrati e gli attivisti del movimento politico delle Sardine». Secondo Lapo Pasquetti, di Sinistra per Cremona Energia Civile, «una dichiarazi­one che non solo offende le donne, ma anche il prestigio e il decoro del Comune».

Il sindaco Gianluca Galimberti, due giorni fa presente alla manifestaz­ione milanese con Liliana Segre, ha scritto su Facebook: «Dietro a questo commento c’è violenza, brutalità, volgarità, ci sono stereotipi. C’è anche la volontà di ferire senza conoscere. A prescinder­e. Trovo grave che una persona, chiunque sia, possa scrivere così. Trovo gravissimo che lo faccia un uomo delle istituzion­i. L’odio non ha futuro». Rincara la dose Paolo Carletti, presidente del consiglio comunale: «Qui non si tratta di opinioni personali, né di voler ricevere le scuse di rito; il consiglio comunale ha ricevuto una ferita troppo profonda, tanto quanto è profonda l’amarezza nel doverlo rilevare. Questa presidenza del consiglio si scusa con tutte le madri, le figlie, le studentess­e, le casalinghe e le lavoratric­i offese da un tocco di brutale cattiveria».

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Facebook Il post sessista del segretario leghista di Cremona Pietro Burgazzi
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Con Salvini Il segretario della Lega a Cremona Pietro Burgazzi

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