Segre e il corteo «Ho sentito l’amore di tutti»
I seicento sindaci La marcia contro l’odio
«Èstata una giornata speciale. Dopo tante cose brutte che mi sono state indirizzate, a Milano ho sentito l’amore di più di seicento sindaci e la sera mi sono addormentata molto grata per tutte le dimostrazioni di affetto». Il giorno dopo la marcia contro l’odio, Liliana Segre commenta così l’abbraccio di martedì della sua «scorta civica» in fascia tricolore. E «soddisfattissimo» è anche Beppe Sala, promotore dell’iniziativa di solidarietà alla senatrice a vita. «Alla fine — ragiona ai microfoni di Radio Popolare — il messaggio delle Sardine è che non vogliono i politici, e i politici fanno fatica ad attrarre il popolo in piazza. Forse i sindaci hanno la capacità di garantire una cerniera». Ora, la sua speranza è che i primi cittadini che hanno partecipato, una volta a casa, «dimostrino di essere capaci di dimostrare nei fatti» di essere contro l’odio. È quanto contesta l’eurodeputato pd Pierfrancesco Majorino al sindaco forzista di Sesto San Giovanni, Roberto Di Stefano. «Mi ha stupito la sua presenza», dice l’ex assessore milanese, «e non perché sia di destra, perché sarebbe sbagliato considerare la memoria patrimonio di una parte, ma perché è stato tra i protagonisti di questa politica che vuole costruire muri: con le sue azioni contro il diritto di culto dei musulmani, con le sue politiche discriminatorie degli stranieri sulla casa, con la mancata cittadinanza onoraria a Liliana Segre. Vederlo in corteo è stato positivo ma ora si assuma l’impegno a essere coerente». «Siamo da sempre contro ogni forma di intolleranza», replica Di Stefano: «Stupisce questa polemica. Avevo annunciato la mia presenza in solidarietà alla Segre, che non merita strumentalizzazioni: è di tutti, non dei partiti». (p. lio)