«Vengo dal Paese dei Balocchi»
Il giovane protagonista di «Pinocchio Reloaded»
«Sono cresciuto nel Paese dei Balocchi e dei divertimenti. Vengo da una famiglia di artisti circensi che mi hanno insegnato a vedere il mondo con occhi diversi e mi hanno trasmesso la forza di non essere condizionato dalle mie origini. Sono partito come ballerino, poi ho studiato canto e recitazione, ma in realtà l’arte dello spettacolo è una sola». Era destino che Jordan Carletti incarnasse Pinocchio, nella trinità artistica di un musical dove canta, balla e recita, in giacchetta e pantaloni corti rosso fuoco in «Pinocchio reloaded», il nuovissimo spettacolo targato Maurizio Colombi (testo e regia) e prodotto da Show Bees e Fattore K, in scena agli Arcimboldi fino a domenica 15. Un musical che scompagina e sovverte Collodi, abbracciando coraggiosamente il motto «Sogna, osa, ama» con un cast grintoso in cui figurano un Lucignolo femmina, regina della notte, un Mangiafuoco-drag queen, un Gatto e una Volpe seducenti come due influencer scatenate nei selfie. Protagonista di questo show anomalo, il 22enne milanese Jordan ha le idee chiare e molto talento: «Pinocchio è un personaggio che ha ancora molto da dirci, oggi. Conoscevo il film di Benigni, mi sono documentato — racconta —. Nello spettacolo, è un ragazzo dei nostri giorni che torna al suo paese e trova un mondo artefatto, ingabbiato in convenzioni, i condizionamenti che la società ci impone, tra mode e social network, per essere accettati. Lui è un diverso, privo di quei fili che governano la vita degli altri, manipolandola, e come tale viene visto e studiato. In alcuni casi mi sento anch’io così. Credo che i social stiano sfuggendo di mano a tutti, sono necessari ma andrebbe trovato un punto di equilibrio per rispettare la libertà individuale». «Pinocchio reloaded» parla anche di questo su musiche house e rap che si intrecciano alle canzoni (riarrangiate) dell’album di Bennato «Burattino senza fili».
«Ho avuto la fortuna di avere un padre che per 45 anni è stato direttore degli show sulle crociere, per Costa, Royal
Caribbean e per le compagnie tedesche; sin da picco ho viaggiato moltissimo, vedendo tanti luoghi in mezzo a gente di diversa nazionalità. Mi ha aiutato a staccarmi da mentalità radicate e ad aprirmi la testa: a otto anni, a Rio De Janeiro ho scoperto la musica caraibica e latina, mi sono appassionato. Mio papà è nato nel circo fondato da mio nonno. Nel Circo Carletti si esibivano come giocolieri mia nonna, mia zia, poi hanno virato verso il cabaret». Alla morte del nonno il circo è stato venduto e il padre Bruno con lo zio Gianni sono stati tra i primi a lavorare sulle navi da crociera in giro per il mondo. «Quando tornavo a terra e mi chiedevano cosa volessi fare da grande, io rispondevo che sognavo di ballare e cantare, mentre i miei amici giocavano a pallone», ricorda Jordan, studi all’Accademia di Circo di Milano e una lunga frequenza al MAS, dove si è diplomato in «Music Academy», partecipando ai musical «Hair», e «We will rock you» nel ruolo di Galileo. «Adoro i Queen. Sono un cantautore e sogno di incidere un disco. Ma intanto c’è “Pinocchio”, è destinato a crescere».
«Vengo da una famiglia di artisti circensi: nel Paese dei Balocchi ci sono cresciuto»