Voce anarchica nei disegni di un docufilm
La diciottesima vittima della strage di piazza Fontana è stato lui, Giuseppe Pinelli detto Pino, ferroviere e anarchico. Dieci anni fa, ad appuntargli la medaglia di «vittima due volte» fu il presidente Napolitano, abbracciando la vedova Licia. Ieri, in ricordo di quella memoria così a lungo infamata e calpestata, il sindaco Sala ha piantato un albero davanti la casa di Pinelli. Il cui nome è diventato nel mondo simbolo di opposizione al potere e alla violenza di stato grazie anche a un testo di Dario Fo scritto a «caldo», andato in scena la prima volta a Varese il 5 dicembre 1970, giusto un anno dopo quella morte «accidentale», dove la feroce ironia dell’aggettivo fa da detonatore a una pièce che costerà al suo autore oltre 40 processi. A ricapitolare quell’intricata e tragica vicenda, arriva ora «Pino», docufilm d’animazione di Claudia Cipriani, che l’ha scritto con Niccolò Volpati, Claudia e Silvia Pinelli, figlie del ferroviere. Quando il loro papà volò giù da una finestra della Questura di via Fatebenefratelli, notte del 16 dicembre 1969, avevano 8 e 9 anni. Due bambine che aspettavano il ritorno a casa del loro papà e già pensavano al Natale. È il loro punto di vista inedito a guidarci dentro una storia di dolore, di pubbliche bugie e verità nascoste. «Il loro sguardo è stato il tramite per esplorare, oltre al contesto storico e politico, quello emotivo e familiare», spiega la regista, che ha intrecciato la parte di animazione con fotografie, musiche e filmati d’epoca. Quella notte ha cambiato tante vite. Claudia e Silvia sono cresciute e con loro la consapevolezza di una storia che da «piccola» e privata si è fatta via via simbolo universale di ingiustizia. «PinoVita accidentale di un anarchico» verrà presentato in anteprima domenica alle 16 a Palazzo Marino, presenti la regista e le figlie di Pinelli. Lunedì alle 21 lo si vedrà all’Arci Bellezza, sempre introdotto dalla regista, Claudia e Silvia, i musicisti di via Padova, e Uliano Lucas, impareggiabile fotoreporter di quegli anni.