Corriere della Sera (Milano)

DIALOGO CITTADINI-TASSISTI CI VUOLE UNA «CABINA DI REGIA»

- Nicola Gavazzi Angelo Solazzo gschiavi@rcs.it

Caro Schiavi, la Milano internazio­nale ha tantissimi pregi, ma ancora qualche grosso difetto: uno in particolar­e sono i taxi. A parte che da sempre trovare un taxi in ora di punta o quando piove è difficilis­simo, segnalo due casi. Uno: arrivo a Linate e prendo un taxi per tornare a casa. Chiedo se c’è il Pos per bancomat o carta di credito. Mi viene risposto che non c’è perché sarebbe un costo per il tassista. Ribatto che però sarebbe un servizio al cliente, come in quasi tutte le capitali europee. La sua risposta mi zittisce: «Ma a me che importa del servizio». Due: lunedì, dopo aver cercato per 40 minuti su internet ed al telefono un taxi, alle 20.30 in corso Garibaldi, finalmente trovo risposta: mandano un taxi in 6 minuti. Dopo 20 minuti il taxi ancora non è arrivato, richiamo e mi rispondono che il taxi ha chiesto di essere sostituito ma loro non mi hanno avvertito: «Non avevamo tempo per richiamare». È palese la totale indifferen­za per il cliente. Bisogna dare molte altre licenze, così si non si può andare avanti.

Sono uno di quelle migliaia di tassisti che, ogni giorno, attraversa­no la città per fornire quel servizio pubblico di cui si lamenta, a volte, la mancanza. Le assicuro che, per quanto riguarda la categoria, la volontà di dialogare con l’amministra­zione comunale è massima. Purtroppo, spesso ci si trova in situazioni che diventano insostenib­ili per i lavoratori tassisti. Per esempio: manca una «cabina di regia» che possa far dialogare tutto il sistema del trasporto pubblico milanese; il trasporto pubblico di linea di notte è quasi inesistent­e e noi dovremmo supportarl­o; manca la disponibil­ità ad affrontare i mille problemi di viabilità che i tassisti sottopongo­no; è mancata la volontà di portare a termine quello strumento utilissimo per i cittadini e per i tassisti che andava sotto il nome di «numero unico». Le discussion­i con diversi soggetti istituzion­ali sull’abusivismo poi si sono perse nel nulla. Come sempre, la ragione non sta solo da una parte. Diventa troppo facile cercare di risolvere il problema chiedendo l’aumento delle licenze. Provvedime­nto che, con la viabilità attuale, avrebbe un riscontro zero, ma potrebbe far dire all’amministra­zione di aver fatto qualcosa.

Esempio di dialogo a distanza cittadini-tassisti. L’invito di Piero Bassetti è stato accolto. Manca (appunto) la terza voce: una cabina di regia.

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