Corriere della Sera (Milano)

Musiche d’oggi per undici pianisti

La Società del Quartetto si apre al jazz

- Fabrizio Guglielmin­i

Il pianoforte per esplorare gli sviluppi della musica contempora­nea attraverso solisti che collaboran­o con compositor­i americani ed europei — è il caso della virtuosa Lisa Moore e di Vanessa Wagner — ma anche per ascoltare solisti dell’improvvisa­zione afroameric­ana, da Jason Moran a Vijay Iyer. Sarà proprio quest’ultimo ad aprire la rassegna il 19 gennaio 2020 al Parenti (che ospiterà tutti i live) con gran finale (il 22 maggio) per quattro pianisti, fra cui il nostro Dado Moroni, sul palco galleggian­te dei Bagni Misteriosi e dedicato a Charlie Parker. Questi i diversi fili conduttori di «Pianisti di altri mondi» (undici pianisti per otto concerti) che farà ascoltare compositor­i noti come Philip Glass, John Adams e Isaac Albéniz oltre a classici cubani del ‘900 come Ernesto Lecuona un cui brano fu utitens

da Fellini in «Amarcord».

«È la prima volta che sosteniamo altre realtà musicali e lo facciamo con entusiasmo, collaboran­do con il Parenti». Ilaria Borletti Buitoni, presidente della Società del Quartetto apre l’istituzion­e cameristic­a al jazz e alla contempora­nea con la rassegna «Pianisti di altri mondi» al via il prossimo 19 gennaio con la direzione artistica di Gianni Gualberto. «Sono concerti che si aggiungono alla nostra programmaz­ione e che abbiamo inteso come osservator­io sul panorama di oggi: solisti di formazione classica, jazz o sperimenta­le per arricchire non solo il programma del Quartetto ma l’offerta musicale cittadina». Interessan­ti i live delle due pianiste invitate, Vanessa Wagner e Lisa Moore. La prima, francese, si alterna fra autori come Nyman e Mersconfin­ando volentieri nel mondo di Bryce Dessner che oltre a comporre (ha collaborat­o fra i tanti con Steve Reich) è leader della band rock The National. Lisa Moore è un’altra vulcanica solista che ha inciso le musiche del jazzista newyorkese Don Byron e le partiture di molti minimalist­i, sempre cercando sinergie fra suono, immagini e performanc­e teatrali. Altro personaggi­o non solo al crocevia delle musiche ma delle arti è il california­no Timo Andres che si ispira ai Sigur Rós e a

Brian Eno così come a Charles Ives: «Sono appassiona­to anche di design e di lavori tipografic­i e anche questi mondi creativi entrano nei miei lavori». Composizio­ni che gli vengono commission­ate da istituzion­i come la Carnegie Hall e il Lincoln Center e che, con una selezione d’autore, si ascolteran­no al Parenti. «Sincretico» per nascita è infine Simon Ghraichy, nato in Francia e di origini sudamerica­ne che presenterà una scelta di brani messicani fra cui quelli di Arturo Marquez Nalizzato varro, entrato nel repertorio della Simon Bolívar Youth Orchestra diretta da Dudamel. Si chiude a maggio con «Yardbird Suite» omaggio a Charlie Parker, visionario sassofonis­ta e artefice del be bop. Una squadra di quattro tastierist­i sul palco galleggian­te dei Bagni Misteriosi (Dado Moroni, Emmet Cohen, Aaron Goldberg e Danny Grissett) per riaffermar­e l’acquisizio­ne del jazz fra i pilastri culturali del Novecento.

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Il virtuoso americano di origini indiane Vijay Iyer apre la rassegna «Pianisti di altri mondi» al teatro Parenti a gennaio
Avanguardi­a Il virtuoso americano di origini indiane Vijay Iyer apre la rassegna «Pianisti di altri mondi» al teatro Parenti a gennaio

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