Scatto bike sharing e codice antifurti
Imprese, addetti, affari: rallenta il settore delle 2 ruote. Regolamento degli animali: ecco divieti e multe Flotte condivise, via al nuovo bando. Ripartenza dopo il flop per il registro di sicurezza online
Sono 286 le aziende che compongono il «mondo della bici» a Milano. Il settore della mobilità dolce è cresciuto rispetto a dieci anni fa, ma ora sta rallentando. E se gli operatori chiedono politiche più incisive per garantire sicurezza ai ciclisti, l’amministrazione risponde con un nuovo bando per un registro antifurti delle bici e l’ampliamento del parco di mezzi in condivisione. Cambia anche il regolamento comunale per il benessere degli animali: no alle museruole e ai collari da strozzo.
Sono 286 le aziende che compongono il «mondo della bici» a Milano, dalla fabbricazione al noleggio. Il settore della mobilità dolce è cresciuto rispetto a dieci anni fa, ma ora sta rallentando. E se gli operatori chiedono politiche più incisive per garantire sicurezza a 360 gradi ai ciclisti, l’amministrazione risponde con un nuovo bando per un registro antifurti delle bici e con l’ampliamento del parco di mezzi in condivisione.
La fotografia scattata dalla Camera di Commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi al terzo trimestre del 2019 comprende poco meno di 300 imprese in città legate alle due ruote. Si va dalla fabbricazione e montaggio (22 realtà) al commercio all’ingrosso di articoli sportivi compresi quelli per chi pedala (91) fino al commercio al dettaglio (162) e al noleggio, con sei attività. Rispetto a dieci anni fa le imprese sono aumentate del 10,9 per cento, assecondando una sempre maggior richiesta di attrezzature e mezzi da chi ama faticare sui pedali. Il grosso salto si vede tra il 2013 e il 2014 (più 7,5 per cento). Dopo il picco del 2016 però la crescita si è arrestata e anzi, tra il 2018 e il 2019 il settore ha fatto qualche passo indietro, pur mantenendo un rialzo nel numero di addetti. Per Marco Dettori, membro di giunta della Camera di Commercio, il trend dell’ultimo decennio è legato «a una scelta di mobilità che privilegia sempre più spesso le due ruote». Eppure oggi sembra che Milano sia satura di rivenditori di bici e negozi specializzati
e sembra difficile vedere ulteriori sviluppi. Una spinta può arrivare dalle istituzioni. «C’è una forte proporzionalità diretta tra le azioni di un’amministrazione per promuovere la mobilità dolce e l’uso della bici — spiega Piero Nigrelli, direttore del settore Ciclo di Confindustria Ancma —. Quando questo si verifica, si comprano anche più biciclette». Cosa serve per spingere il mercato? «Non solo e non tanto la creazione di piste ciclabili, ma anche di posti sicuri dove lasciare i mezzi. Milano ha fatto molto ma non si è distinta come altre città più piccole». Si dimostra però all’avanguardia confermando e anticipando la preferenza italiana per le bici elettriche. «Un dato collegato al traffico cittadino. La ebike permette di non essere penalizzati alla ripartenza ai semafori e di affrontare meglio le salite».
L’assessorato alla Mobilità lavora su diversi fronti per favorire le pedalate, compresi gli strumenti per evitare i furti di bici. «A breve lanceremo un nuovo bando per la creazione di una piattaforma di registrazione delle biciclette» spiega l’assessore Marco Granelli. Assegnare un codice di identificazione a un mezzo è un passo importante per frenare i ladri e, in caso di furto, per riassegnare la bici al legittimo ciclista. Una prima chiamata dell’ottobre 2018 è andata deserta, così il Comune insieme agli operatori ha rivisto e semplificato la richiesta alle aziende interessate a realizzare la piattaforma. «Sarà un sistema unico di codifica a cui si agganceranno i vari soggetti che già oggi marchiano i mezzi — continua Granelli —. La registrazione sarà visibile anche nel fascicolo elettrico nel cittadino». Il nuovo avviso, elaborato insieme all’assessore alla Trasformazione digitale Roberta Cocco, sarà riproposto nelle prossime settimane.
Sempre per prevenire i furti, Granelli punta a realizzare altre velostazioni con telecamere e accesso tramite carta dei servizi, sull’esempio di quella di Abbiategrasso con 300 posti. «Ne vorremmo aprire almeno altre sei in nodi di interscambio, per esempio in Centrale». E a breve anche il parco di mezzi a noleggio si amplierà. «Diverse società si sono candidate per mettere a disposizione altre bici senza stalli fissi oltre alle 8 mila già presenti di Mobike — dice —. Stiamo realizzando la graduatoria».