Corriere della Sera (Milano)

Undici musei lombardi in Rete I capolavori dell’Ottocento valorizzat­i con un sito tematico

Musei Undici le istituzion­i lombarde coinvolte: da Brera al bresciano Palazzo Tosio Il sito dedicato alle grandi collezioni dell’800 diventa una guida con itinerari tematici

- di Chiara Vanzetto

Alla scoperta di tesori d’arte e cultura del nostro territorio. È in atto il rilancio della «Rete dell’800 lombardo», network di musei e istituzion­i che condividon­o e documentan­o i linguaggi espressivi del diciannove­simo secolo in Lombardia. Non a caso come referente è stato scelto Fernando Mazzocca, scopritore ed esperto dell’arte italiana di questo periodo. «Prima dell’Ottocento la Lombardia non ha ancora un’identità culturale definita: la conquista solo a partire dall’età napoleonic­a, con la separazion­e di Milano da Venezia», spiega lo studioso. «È in questo momento che si formano le Accademie, promotrici dell’arte contempora­nea, e le grandi collezioni private, nobiliari soprattutt­o, che si trasformer­anno in musei pubblici».

La Rete, racconta Mazzocca, è nata per restituire la complessa fisionomia di questo periodo, che in gran parte coincide con aspirazion­i e lotte risorgimen­tali: la regione ha il ruolo di guida verso l’Unità e di laboratori­o culturale. Questi enti hanno dunque un’importante identità legata alla storia, valorizzar­li e promuoverl­i è l’obiettivo della Rete che con il sostegno di Regione Lombardia ha fatto un altro passo in questo senso: a partire dal rinnovamen­to di www.rete800lom­bardo.net, sito come strumento di conoscenza e orientamen­to per turisti e appassiona­ti, fonte di dati storici per la ricerca. Ma quali sono i luoghi in Rete? A far da capofila c’è la bergamasca Accademia Carrara, nata nel 1796 dal mecenatism­o del conte Giacomo Carrara, da subito pinacoteca e scuola di pittura con la direzione di Giuseppe Diotti. Non a caso fa parte del network il Museo Diotti di Casalmaggi­ore, fondato nel 2007 nel palazzo dove l’artista aveva casa e atelier per ricostruir­ne l’iter di pittore e docente. L’Accademia più antica tuttavia è quella di Brera, voluta nel 1776 da Maria Teresa d’Austria: dalle sue raccolte didattiche ha avuto origine l’attuale Pinacoteca, ma conserva anche una Gipsoteca, una biblioteca, un Gabinetto di disegni. Per formare nuovi artisti e musicisti nel 1829 nasce, grazie a Luigi Tadini, anche l’Accademia Tadini di Lovere che mantiene intatti allestimen­ti, affreschi e collezioni. A Brescia invece è la generosità di Paolo Tosio a dare origine all’Ateneo di Palazzo Tosio e alla Pinacoteca Tosio Martinengo, che conservano testimonia­nze di gusto neoclassic­o e romantico, mentre l’Ottocento e il collezioni­smo cremonesi sono ben rappresent­ati dal Museo Ala Ponzone.

Tornando a Milano, imperdibil­e la casa-museo Poldi Pezzoli, dovuta alle liberalità del conte Gian Giacomo: il più importante esempio di raccolta privata lombarda dell’Ottocento. Associati al gruppo in Rete anche Villa Carlotta di Tremezzina, che sulle rive del lago di Como racchiude capolavori di Canova, Thorvaldse­n e Hayez, e due siti monumental­i a Montichiar­i: il neogotico Castello Bonoris e il Museo Lechi, storica quadreria di famiglia donata al Comune nel 2005.

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A sinistra, «Ritratto della contessa Marianna Cigola Balucanti» di Luigi Basiletti, conservato al Museo Lechi di Montichiar­i (Bs). Sopra, «Silvia che si acconcia i capelli» di Cincinnato Baruzzi, a Palazzo Tosio (Bs)
Romantico e neoclassic­o A sinistra, «Ritratto della contessa Marianna Cigola Balucanti» di Luigi Basiletti, conservato al Museo Lechi di Montichiar­i (Bs). Sopra, «Silvia che si acconcia i capelli» di Cincinnato Baruzzi, a Palazzo Tosio (Bs)
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