«Noi stranieri in casa nostra a Campione»
Primo giorno di dogana. Alla prova gli accordi sulla gestione dei servizi essenziali
Chi entra (o esce) da Campione dovrà attraversare un confine tra un Paese dell’Unione Europea e uno che non ne fa parte. Da ieri, Campione d’Italia è entrato a far parte dello spazio doganale europeo, con una dogana a separare a tutti gli effetti Italia e Svizzera, due Paesi che fino alla mezzanotte dell’ultimo giorno del 2019 convivevano nell’ex paradiso italiano in terra elvetica. Le guardie di confine svizzere ieri hanno controllato per la prima volta auto e persone in transito. Dopo lunghe battaglie, i residenti di Campione incassano la sconfitta che fino all’ultimo volevano scongiurare.
CAMPIONE D’ITALIA (COMO) – Stranieri in quella che è sempre stata «casa». Da ieri, Campione d’Italia è entrato a far parte dello spazio doganale europeo e ora c’è una dogana a separare a tutti gli effetti Italia e Svizzera, due Paesi che fino alla mezzanotte dell’ultimo giorno del 2019 convivevano di fatto nell’ex paradiso italiano in terra elvetica.
Non più, con l’inizio del 2020. Ora, chi entra o esce da Campione deve attraversare un confine tra un Paese dell’Unione Europea e uno che non ne fa parte. Con tutti gli obblighi che questo comporta. L’arco che, con il Casinò è diventato nel tempo una delle immagini simbolo dell’enclave, ora è zona doganale. Le guardie di confine svizzere ieri hanno presidiato per la prima volta la nuova frontiera, controllando auto e persone in transito. La neo dogana viene gestita come gli altri valichi minori. In pratica, il presidio delle forze dell’ordine, italiane e svizzere, non è fisso. Le guardie di confine elvetiche e la guardia di finanza organizzano servizi di controllo quando lo ritengono opportuno, senza orari né un calendario predefinito. Chi transita mentre il confine non è sorvegliato, se ha denaro o merci che, norme alla mano, devono essere dichiarati, deve compilare un formulario disponibile direttamente in dogana e depositarlo nel contenitore apposito. È stato istituito anche un nuovo ufficio doganale per la gestione di tutte le pratiche.
Per i residenti di Campione, la nuova dogana è come un muro contro il quale si sono battuti fino all’ultimo, senza però ottenere il risultato sperato. A livello pratico, è stata scongiurata in extremis l’interruzione di servizi essenziali quali la gestione delle acque e la raccolta rifiuti, che continueranno ad essere garantiti dalla Svizzera. Dopo la giornata festiva di ieri, questa mattina partirà il primo carico di rifiuti in uscita da Campione. «Sarà la prova concreta per verificare se quanto abbiamo definito sulla carta poi funzionerà a tutti gli effetti — dice Giorgio Zanzi, commissario dell’enclave —. Siamo riusciti nelle ultime settimane a mettere una toppa ed evitare una situazione di emergenza che si sarebbe verificata senza un’intesa. Siamo comunque in un momento di grande incertezza e di preoccupazione per i residenti». «Ora la dogana c’è, il passaggio al nuovo sistema è stato completato — continua Zanzi —. Si tratta però di capire come nella pratica quotidiana verrà organizzato, quale sarà il livello di flessibilità, come gli svizzeri interpreteranno e gestiranno questa situazione». Il commissario di Campione ha già organizzato un incontro con i funzionari delle dogane italiani. «Il prossimo passo sarà fare lo stesso con il personale svizzero — dice Zanzi —. I cittadini campionesi hanno dubbi e domande e credo che sia importante poter avere un momento di confronto e di chiarimento».
Ieri, il via vai dalla nuova dogana è stato limitato. Effetto del giorno di festa, ma anche della drastica riduzione degli accessi al paese dalla chiusura, ormai quasi un anno e mezzo fa, del Casinò. «Purtroppo ci siamo trovati a dover fronteggiare la tempesta perfetta — sottolinea il commissario chiamato a gestire l’enclave —. L’ingresso nello spazio doganale europeo era già deciso da tempo, ma la scadenza è arrivata proprio mentre il paese affronta una crisi senza precedenti, con la casa da gioco chiusa e il Comune in dissesto». «Gestita questa fase di passaggio, appena il nuovo sistema sarà a regime — conclude Zanzi —, l’auspicio ora è che il governo e tutte le istituzioni lavorino per trovare una soluzione per riaprire il Casinò e pensare come ridare un futuro al paese».
Con la fine del periodo natalizio intanto, i bambini e ragazzi di Campione torneranno a scuola, in molti casi varcando ogni giorno il confine, mentre tutte le attività riprenderanno a pieno regime. E solo in quel momento i residenti dell’enclave inizieranno a fare davvero i conti con la nuova frontiera e capire quali ripercussioni quel «muro» potrà avere sulla loro vita quotidiana.
I rischi
Scongiurata all’ultimo l’interruzione della gerenza elvetica delle acque e dei rifiuti