Il fascino discreto della magia
Al via al Manzoni il Festival di Raul Cremona
Gli sketch
«Cerchiamo numeri spettacolari che sappiano incantare il pubblico in sala»
Il pubblico
«Ci rivolgiamo ai veri bambini e a quelli che si nascondono in ogni adulto»
«Sim Sala Min!»: ormai più popolare di quella del Mago Silvan (Sim Sala Bim) a cui si ispira con un tocco di ironia, la formula magica di Raul Cremona è pronta a dare il via al Teatro Manzoni al quinto Festival della Magia, rassegna di prestidigitazione, trucchi e manipolazioni che per qualche giorno trasforma Milano in palcoscenico privilegiato dell’illusionismo internazionale. Anche per questa edizione il cast raduna infatti alcune delle maggiori stelle mondiali della magia. «Grazie a questo Festival abbiamo imparato a parlare le lingue», esordisce ridendo l’irrefrenabile Raul Cremona che ancora una volta farà da padrone di casa affiancato dal comico Felipe, «e siamo contenti perché ogni edizione ha avuto riscontri migliori di quella precedente. Siamo orgogliosi di aver regalato a Milano una splendida occasione di riscoprire un’arte “antica”. Ecco perché vogliamo anche quest’anno bissare e superare il successo dell’edizione 2019».
Al suo fianco, come sempre, gli amici maghi del Clam — Club Arte Magica di Milano di cui Cremona è presidente onorario: da Giordano Riccò (Mago Jordan nonché presidente in carica) che è regista dello show e quest’anno rappresenta i colori dell’Italia in scena, a Mister Magico Camy e Nikolas Albanese cui spetta, ormai per tradizione, di intrattenere il pubblico all’arrivo nel foyer prima dell’ingresso in sala con giochi di prestigio e trucchi tanto veloci quanto spettacolari. D’altra parte il livello delle proposte punta sempre più in alto perché, anche se la tradizione magica è più anglosassone che italiana, il Festival della Magia conta un numero crescente di estimatori di tutte le età a ogni nuova edizione. «C’è una crescita innegabile del pubblico», prosegue Cremona, «anche se noi lavoriamo soprattutto per i bambini: quelli che lo sono ancora anagraficamente e quelli che si nascondono in ogni adulto».
Nell’edizione 2020 piccoli e grandi spettatori rimarranno davvero a bocca aperta davanti ai grandi maghi in locandina: dal manipolatore taiwanese Anson Lee abilissimo con carte e papillon, all’illusionista serbo Igor Trifunov (l’unico che lavora con bottiglie di champagne), dall’«illusioniste» Lord Martin e la sua «crew» (a Milano direttamente dalle maggiori ribalte magiche delle televisioni mondiali) all’irresistibile e «magicomico» franco-austriaco Otto Wessely, per anni vedette magica del Crazy Horse di Parigi e dei grandi show di Las Vegas. «Ogni anno cerchiamo di migliorarci e diversificare», interviene Riccò, che come Jordan ha iniziato a esibirsi da prestigiatore nei night club all’età di 14 anni e oggi è uno dei più eclettici illusionisti del nostro panorama. «Cerchiamo numeri che siano molto appariscenti e scenici perché venga sottolineata l’impronta teatrale della nostra rassegna. La magia dal vivo offre infatti emozioni uniche: è il regalo del teatro. Soprattutto noi vogliamo artisti che sappiano incantare gli spettatori: il trucco in fondo è soltanto un mezzo, quel che fa la differenza è il mago!».